Elsa Morante: differenze tra le versioni

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*Insieme a [[Eduardo De Filippo|Eduardo]], progettammo all'epoca un film da ''La serata a Colono'', il capolavoro della Morante, vertice della poesia italiana del Novecento. Sorbendo il tè nel suo attico al centro, Elsa ci sollecitava a realizzarlo, ritenendoci gli unici in grado di farlo. Testimone allora Carlo Cecchi, che fu vicino alla Morante nei giorni estremi del coma. Ricoverata in questa clinica da quattro soldi, senza più l'uso delle gambe, in miseria, dimenticata da tutti. Aveva rifiutato anche il televisore. Voleva restare lucida sino in fondo. Non so bene se e cosa [[Alberto Moravia|Moravia]] abbia fatto per Elsa. L'unica cosa che ho sempre rinfacciato ad Alberto è di non aver saputo impedire quello scempio vano delle collette pubbliche e degli appelli umanitari nei giornali. ([[Carmelo Bene]])
*Mi è sempre piaciuto ''Il mondo salvato dai ragazzini'', anche se so che viene spesso deprezzato: tra l'altro il tema dell'infanzia incolpevole e soccombente è anche al centro de ''[[La Storia]]''. ([[Luca Serianni]])
*''La Storia'' – come, del resto, i precedenti romanzi di Elsa Morante – è il romanzo di un poeta che ha immaginato, o forse addirittura sognato, un romanzo, e in questa immaginazione o sogno ha assunto (come si fa nei sogni con i frammenti della realtà “normale” vissuta durante il giorno) le parti, i frammenti di “tradizionale” tecnica narrativa necessari a sostenere e connettere, a materializzare, il flusso immensamente specifico della sua musica. ([[Giovanni Raboni, Il libro di Elsa Morante, "Quaderni piacentini" n. 53-54, dicembre 1974, anno XIII, pp. 173-177]])
 
==Note==