Massacri delle foibe: differenze tra le versioni

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Sposto la citazione di Raoul Pupo perché non è del tutto classificabile come negazionismo, fa un ragionamento sui numeri.
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*Il silenzio mantenuto finora {{NDR|sui massacri delle foibe}}, o quasi silenzio, si spiega facilissimamente: tutta la storiografia italiana del dopoguerra era di sinistra, apparteneva all'intellighenzia di sinistra, la quale era completamente succuba del Partito Comunista. Quindi non si poteva parlare delle foibe, che non appartenevano al comunismo italiano, ma appartenevano certamente al comunismo slavo, di cui però il comunismo italiano era alleato e faceva gli interessi. Quindi di questo non si poteva parlare, e non si poteva parlare delle stragi del triangolo della morte, perché anche queste ricadevano sulla coscienza – ammesso che ce ne sia una – del Partito Comunista, il che sta a dimostrare quello che dicevo prima, cioè che la Resistenza non fu una resistenza, fu una guerra civile tra italiani che continuò anche dopo il 25 aprile. ([[Indro Montanelli]])
*L'occupazione jugoslava che a [[Trieste]] durò quarantacinque giorni, fu causa non solo del fenomeno delle foibe ma anche delle deportazioni nei campi di concentramento jugoslavi di popolazioni inermi. In [[Istria]], a [[Fiume (Croazia)|Fiume]] e in [[Dalmazia]], la repressione Jugoslava costrinse molte persone ad abbandonare le loro case. La popolazione italiana che apparteneva a quella regione fu quasi cancellata e di quell'orrore, per troppo tempo, non si è mantenuto il doveroso ricordo. Non possiamo dimenticare e cancellare nulla; non le sofferenze inflitte alle minoranze negli anni del fascismo e della guerra, né quelle inflitte a migliaia e migliaia di italiani. ([[Pietro Grasso]])
*Gli italiani infoibati dai partigiani di Tito nel 1943 e nel 1945 non furono probabilmente più di cinquemila. [...] E quelli cacciati dall'Istria, da [[Fiume (Croazia)|Fiume]] e dalla Dalmazia non potevano essere 350 mila, come indica la mozione veneta {{Ndr|del Consiglio regionale veneto}}, perché un censimento del 1936-39 calcola nelle terre dell'esodo 270 mila italiani. Perché storpiare i numeri? Si pensa forse di dare più peso a una tragedia che già con cifre minori non perde nulla della sua gravità? ([[Raoul Pupo]])
 
==Negazionisti==
*Commemorare i morti nelle foibe significa sostanzialmente commemorare i rastrellatori [[Fascismo|fascisti]] e i collaboratori dei [[Nazionalsocialismo|nazisti]]. Per gli altri morti, quelli vittime di rese dei conti o vendette, c'è il 2 di novembre. ([[Alessandra Kersevan]])
*Nelle foibe non sono finite donne e bambini, i profili di coloro che risultano infoibati sono quasi tutti di adulti compromessi col [[fascismo]]. I casi di alcune donne infoibate sono legati a fatti particolari, vendette personali, che non possono essere attribuiti al movimento di liberazione. ([[Alessandra Kersevan]])
*Gli italiani infoibati dai partigiani di Tito nel 1943 e nel 1945 non furono probabilmente più di cinquemila. [...] E quelli cacciati dall'Istria, da [[Fiume (Croazia)|Fiume]] e dalla Dalmazia non potevano essere 350 mila, come indica la mozione veneta {{Ndr|del Consiglio regionale veneto}}, perché un censimento del 1936-39 calcola nelle terre dell'esodo 270 mila italiani. Perché storpiare i numeri? Si pensa forse di dare più peso a una tragedia che già con cifre minori non perde nulla della sua gravità? ([[Raoul Pupo]])
*{{NDR|Parlando del giorno di commemorazione italiano delle [[Foibe]], il [[Giorno del ricordo]]}} Un revisionismo storico senza precedenti. Il fascismo aveva lo scopo di distruggere il popolo sloveno. ([[Marjan Šarec]])
*[[Josip Broz Tito|Tito]] ce lo ha insegnato, la foiba non è reato. ([[striscioni del calcio|Striscione]] esposto dalla tifoseria del Livorno allo stadio Armando Picchi in occasione della partita Livorno - Triestina del girone A di C1 giocata domenica 3 marzo 2002)<ref>{{cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/03/06/livorno-striscione-sulle-foibe-trieste-protesta-inchiesta.html|titolo=Livorno, striscione sulle foibe Trieste protesta e inchiesta Figc|autore=La Repubblica|accesso=07-02-2022}}</ref>