Firenze: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: Mario Pratesi
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*Che situazione è quella di Firenze! La pianura, al centro della quale è incastonata, è coperta di alberi di ogni genere, soprattutto da frutto. In primavera, Firenze è in mezzo a un ''bouquet'' di fiori e merita di portare il proprio nome.<br>Ma, man mano che ce ne allontaniamo, il terreno diviene irregolare, la coltivazione monotona, la terra sterile, gli uomini rari, le donne brutte, le greggi magre. Tutta la natura, infine, degenera. ([[Charles Dupaty]])
*Chi giunge qui con tutta la sua anima e non solo con l'interesse della mente, o degli occhi, ma con tutti i suoi sentimenti, con tutta la sua energia, tutto ciò che ha vissuto, verità e inganni, gioie, dolori, sogni – costui non se ne andrà senza profonde intuizioni spirituali. Più vicino a Firenze è colui che ama. Per i pellegrini dell'amore essa è santa; nella sua aria luminosa il cuore brucia più lieve e puro. La felicità dell'amore qui è più nobile, la sofferenza più bella, il distacco più dolce. In questo antico cimitero dell'amore troppe anime sono state immolate e troppe preziose lacrime sono state sparse per non credere alla redenzione. Tutto ciò che qui è stato creato, è stato creato solo per amore. ([[Pavel Muratov]])
*Da Pratolino a Firenze corrono forse sei miglia, e sorgeva la luna quando ci si aperse davanti la magnifica valle dell'Arno. Tutto all' intorno era silenzio e notte, giù nella valle un nero spaventoso; ma a mano a mano che la luna spandeva il suo chiarore, vedevansi da lunge le cupole e le torri dell'Atene italiana. ([[Ippolito Nievo]])
*''E come 'l volger del ciel della [[luna]] | cuopre e riscopre i [[lite|liti]] sanza posa, | così fa di Fiorenza la [[Fortuna]]: | per che non dee parer mirabil cosa | ciò ch'io dirò delli alti Fiorentini | onde è la fama nel tempo nascosa''. ([[Dante Alighieri]], ''[[Divina Commedia]]'')
*''E tu prima, Firenze, udivi il carme | che allegrò l'ira al [[Dante Alighieri|Ghibellin fuggiasco]], | e tu i cari parenti e l'idïoma | dèsti a quel dolce di [[Francesco Petrarca|Calliope labbro]] | che Amore in Grecia nudo e nudo in Roma | d'un velo candidissimo adornando, | rendea nel grembo a Venere Celeste.'' ([[Ugo Foscolo]])