L'Ora: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Dalla lettera al direttore [[Vittorio Nisticò]], in riferimento all'inchiesta del 1958 sulla mafia a cui la mafia replicò con un attentato dinamitardo che provocò danni alla rotativa del quotidiano}} Com'è nata la parte centrale di quella inchiesta? È nata dalle nostre conversazioni e dalla tua iniziale idea di raccontare le vite di certi personaggi della mafia e cioè la storia dei loro arricchimenti, e le loro avventure di cronaca nera e giudiziaria. Punto di partenza che rompeva con tutta la tradizionale pubblicistica sulla mafia che era basata sui temi delle vendette familiari, dei delitti d'onore ed altre bubbole analoghe. E siccome erano recenti i fattacci di Corleone (uccisione di {{NDR|Michele}} Navarra) me ne sono andato a Corleone a cercare "il contenuto" del contrasto morale fra [[Luciano Liggio|Liggio]] ed il medico Capomafia. Sono stato fortunato ed anche incosciente. Oggi non andrei in giro per i viottoli di Corleone, non entrerei nelle case a chiedere notizie di Luciano Liggio. Sono stato aiutato, guidato, informato principalmente dai comunisti di Corleone, giovani e vecchi. Un vecchio, amico del padre di Liggio, mi ha fornito gli elementi fondamentali. ([[Felice Chilanti]])
*Gli anni ruggenti isolani hanno perso uno dei protagonisti. È morto a Roma a 89 anni [[Vittorio Nisticò]], storico direttore de ''L'Ora'', il piccolo giornale palermitano che faceva paura ai boss. Nisticò ha vissuto in prima linea un quarto di secolo di Sicilia. Per raccontare la sua avventura occorre mettere a fuoco la seconda metà del '900. Due uomini silenti si incontrano e si capiscono. Poche parole per nuove speranze. Nasce a Palermo nei primi anni Settanta, in una casa di via Siracusa piena di libri, l'apertura del Pci agli intellettuali, preludio alla svolta che avrebbe portato il partito a uscire dalle sezioni per rivitalizzarsi ovunque, fuori dalla tenda comunista, ci fosse vita, gente, cultura. La casa è quella di Vittorio Nisticò. I due uomini taciturni sono [[Enrico Berlinguer]] e [[Leonardo Sciascia]], che va all' appuntamento nonostante una fastidiosa febbre. Ci sono anche un ritardatario [[Achille Occhetto]], la moglie Kadigia Bove e Angela Fais, la segretaria di redazione, che poco tempo dopo sarebbe morta nel disastro aereo di Montagnalonga. Nisticò, allora single, chiede aiuto alle due donne per improvvisare una frugale cena. Al tempo, il rapporto tra il più forte partito comunista dell'occidente e l'intellighenzia passa attraverso le colonne del battagliero quotidiano della sera, dai titoli cubitali che grondano inchiostro e sangue. ([[Tano Gullo]])
*La scuola de L'Ora, quel quotidiano del pomeriggio, che negli anni della mafia spavalda, seppe diventare a Palermo una fabbrica di coraggio e di controinformazione. ([[Giuseppe Sottile]])
*[[Vittorio Nisticò]] fece un giornale leggendario che era l'Ora di Palermo. ([[Andrea Camilleri]])