Alan Duff: differenze tra le versioni

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*Oh, kia ora! Jake che viene salutato in maori, la lingua del suo aspetto fisico, della sua autentica esistenza etnica, eppure tanto valeva che parlassero la lingua dei gialli per quel che contava. Certo che un uomo capisce kia ora, che non lo capisce, persino i bianchi, ma quanto al resto... Lo mettevano a disagio se gli parlavano così, allora Jake rispondeva sempre in un inglese enfatico e qualche volta saltava su qualcuno a esclamare, Aee, i pakeha<ref name=pakeha/> ci hanno portato via la lingua e presto non esisterà più. Ma succedeva prima di questo kohanga reo<ref>{{Cfr}} [[:w:en:Māori language revival|Kōhanga Reo]]</ref> che hanno introdotto, di far parlare la lingua nelle classi, alla TV. Comunque lui non si sentiva a suo agio lo stesso. (p. 75)
*Abbiamo un sacco di funerali a Pine Block, o gente di Pine Block che muore. Il più delle volte muoiono ammazzati; non muoiono di vecchiaia dalle parti nostre, e nemmeno molto per malattia. Sono incidenti d'auto e risse e omicidi e magari incidenti sul lavoro per quelli che hanno un lavoro. Fanno i funerali a casa loro, il più delle volte, anche se conosco altri maori di Two Lakes che lo fanno al loro villaggio, il loro pa<ref>{{Cfr}} [[:w:it:Pā|Pā]]</ref> dove era nato quello che è morto o ci stanno i suoi genitori o anche ci viveva un antenato è già sufficiente; un autentico tradizionale addio maori. Ma a Pine Block è sempre la solita vecchia solfa della Tribù Perduta: la maggior parte di loro non hanno legami con queste faccende tribali, è per questo che tengono in casa il corpo per quel paio di giorni che dura il funerale. Una roba da brividi, poi. Il corpo disteso nella bara con la faccia così fredda e così ''immobile'' perché anche i maori che non vanno con la tradizione gli va di vedere per chi stanno piangendo, o così mi ha spiegato qualcuno. (p. 103)
*Beth si accorge che presto passeranno dal villaggio dov'è cresciuta, Wainui pa. Non c'è più tornata dai tempi del funerale della mamma. Che è stato, cosa, quattro, no cinque anni fa. Papà l'anno prima; e tutti a dire che la mamma, povera Raita, era morta di crepacuore, a dire che aveva rinunciato perché la vita senza il suo uomo Bunny (Kupa) Ransfield non valeva la pena di essere vissuta. Ma Beth sapeva che non era la verità. La mamma era morta di cancro. Cancro al polmone. Per aver fumato quella roba, Beth guarda accigliata la sigaretta che ha nella mano prima che il suo corpo la induca a succhiarla per cavarne quanto ha da offrire. E amore, pensa all'amore tra un marito e una moglie, e come suo padre non aveva mai mostrato il suo amore per la mamma perché era di quella scuola dei burberi, duri, virili, ''virili'', e più felice quando era con i suoi amici, a bere con loro, a ridere e a fare chiacchiere da uomini, e bere. Beth che considera come il bere abbia svolto un ruolo importante in tutte le loro esistenze, dei suoi genitori, di suo marito, delle sue amiche, la sua stessa (fino a tre mesi fa), di tutte le persone che ha conosciuto. Scuote la testa a quel pensiero, riflette sulla vergogna e lo spreco terribile che deriva dal bere. (pp. 123-124)
 
==Note==