Alan Duff: differenze tra le versioni

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*Senza lavoro. E nemmeno cercarne uno. Ma perché un uomo dovrebbe cercarlo quando il governo gli passa altrettanto per starsene a casa? C'è da essere un idiota ad andare a lavorare per tirar su la grana quando non hai che da scendere alla cassetta della corrispondenza davanti a casa il giovedì mattina ed eccola lì. Trecentosessanta dindini. Per starsene con il culo ben comodo a casa. Si fottano. Se sono così stupidi da pagare quest'uomo, non è così stupido da non incassare. (p. 60)
*Ci saranno birre gratis in questo mondo qua e là, ma nessuno ti regala la reputazione di uno che sa picchiare, non dai maori. Devi guadagnartela. E c'è sempre qualche giovane che salta fuori a volertela portar via. Noi maori si era guerrieri un tempo. E potrebbe essere molto tempo fa, ma tu prova a entrare in un qualsiasi bar dove ci sono dei maori e vieni a dire a Jake Heke che i guerrieri sono cosa del passato. Basta guardare il campionato di rugby per vedere quanto c'è ancora di guerriero nella nostra razza. (p. 61)
*Più si allontanavano da Pine Block e più le case cambiavano, diventavano più belle, un po' più grandi, ciascuna un tantino più desiderabile di quella precedente, a far immaginare a Jake Heke i loro proprietari, comodamente al sicuro nelle loro scatole private con le loro macchine che lavavano e lucidavano così amorevolmente, neanche fossero l'animale di casa o un parente prediletto, a Jake gli veniva da provare sempre più rancore per quei vermi merdosi di bianchi con le loro adorate macchine e quella loro bell'aria di uomini di successo. Andassero a prenderlo nel culo. Le veneravano, le loro macchine, quei coglioni. Come no. Veniva voglia di gridare qualcosa dal finestrino a uno di loro, peccato che non sapeva che cosa aveva voglia di gridare; l'istinto gli diceva che chiunque dedicasse tanta attenzione a una pidocchiosa di macchina non era tutto a posto. (pp. 64-65)
 
==Note==