Petronio Arbitro: differenze tra le versioni

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*Fu la [[paura]] a creare per prima nel mondo gli [[dei]]. (Frammento 27 Bücheler)<ref>Citato in ''Dizionario delle sentenze latine e greche'', a cura di Renzo Tosi, Rizzoli, 2017.</ref>
:''Primus in orbe deos fecit timor.''<ref>Presente anche in [[Publio Papinio Stazio]] (''Tebaide'', 3, 661).</ref>
*Lascia i tuoi luoghi, e cerca altri lidi, o [[giovane]]! E ti si apriranno più vasti orizzonti.<ref>Citato in L. De-Mauri, ''Flores sententiarum'', Hoepli, Milano, 1926, p. [https://books.google.it/books?id=vjIWAAAAMAAJ&pg=308#v=onepage&q&f=false 308]</ref> (Frammento 27)
:''Linque tuas sedes alienaque littore quaere | o iuvenis! maior rerum tibi nascitur ordo.''
 
==''Il Satyricon''==
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*O dei e dee, come va tutto a rovina per quanti vivono fuori della legge! non fanno altro che aspettarsi quello che sanno di meritarsi. (cap. CXXV; 1982, p. 279)
:O dei, o dee, come che la va male, ai fuorilegge! Come che ci hanno la paura, sempre, per quello che si meritano! (1991)
*LXII. «Il caso volle che il padrone andasse a Capua per vendere qualche cianfrusaglia fuori uso. Approfitto dell'occasione e persuado un nostro ospite ad accompagnarmi fino al quinto miglio. Si trattava d'un soldato coraggioso come un leone. Ci avviammo al canto del gallo: splendeva una luna che pareva giorno. Ma, arrivati a certe tombe, il mio uomo si nasconde a fare i suoi bisogni tra le pietre, mentre io continuo a camminare canticchiando e mi metto a contarle. Mi volto e che ti vedo? Il mio compagno si spogliava e buttava le vesti sul ciglio della strada. Mi sentii venir meno il respiro e cominciai a sudare freddo. Sennonché quello si mette a inzuppare di orina le vesti e diventa d'improvviso un lupo. (LXII, 1994)
*Sono stati gli [[dèi|Dei]] più importanti che mi hanno fatto tornare uomo. Infatti Mercurio, che conduce e riconduce le anime, mi ha restituito quello che mi aveva tolto. Perciò sappi che adesso sono fornito meglio di Protesilao e degli altri eroi antichi. Guarda qua. E detto questo, sollevai la tunica, rimettendomi al suo giudizio. E lui dapprima fa un balzo indietro atterrito, ma poi quasi non credendo ai suoi occhi, mi afferra con le mani [[pene|quel dono degli Dei]]. (CXL; 1987)
*Già non v'è [[carne]] al mondo che piaccia di per sé; vi si mette sempre qualche condimento per renderla accetta agli stomachi difficili. (CXLI; 1912, p. 220)
 
==Citazioni su Petronio Arbitro==
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==Bibliografia==
*Petronio Arbitro, ''[https://archive.org/details/petroniusarbiter_satyricon_1912 Satyricon]'', traduzione di Umberto Limentani, A. F. Formíggini, Genova, 1912.
*Petronio Arbitro, ''Satyricon'', traduzione di Ugo Dèttore, Rizzoli, 1960.
*Petronio Arbitro, ''Il satiricon'', traduzione di A. Marzullo e M. Bonaria, Zanichelli, 1982.