Felice Chilanti: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Felice Chilanti==
*{{NDR|Dalla lettera del 22 luglio 1963 a [[Vittorio Nisticò]], direttore de ''[[L'Ora]]'' di Palermo, in riferimento all'inchiesta del 1958 sulla mafia chea reagìcui la mafià replicò con un attentato dinamitardo che provocò danni alla rotativa del giornale}} Com'è nata la parte centrale di quella inchiesta? È nata dalle nostre conversazioni e dalla tua iniziale idea di raccontare le vite di certi personaggi della mafia e cioè la storia dei loro arricchimenti, e le loro avventure di cronaca nera e giudiziaria. Punto di partenza che rompeva con tutta la tradizionale pubblicistica sulla mafia che era basata sui temi delle vendette familiari, dei delitti d'onore ed altre bubbole analoghe. E siccome erano recenti i fattacci di Corleone (uccisione di {{NDR|Michele}} Navarra) me ne sono andato a Corleone a cercare "il contenuto" del contrasto morale fra [[Luciano Liggio|Liggio]] ed il medico Capomafia. Sono stato fortunato ed anche incosciente. Oggi non andrei in giro per i viottoli di Corleone, non entrerei nelle case a chiedere notizie di Luciano Liggio. Sono stato aiutato, guidato, informato principalmente dai comunisti di Corleone, giovani e vecchi. Un vecchio, amico del padre di Liggio, mi ha fornito gli elementi fondamentali.<ref>Citato in Ciro Dovizio, ''[https://air.unimi.it/retrieve/handle/2434/732573/1466136/404-1748-1-PB%20%283%29.pdf Felice Chilanti, «L’Ora» e le origini del giornalismo di mafia]'', ''unimi.it'', tratto da ''inTrasformazione'', Rivista di Storia delle Idee, 2019.</ref>
*A differenza di quanto avviene nella provincia nissena, i capimafia di Palermo, del Trapanese, dell'Agrigentino se ne stanno in disparte, nell’ombra. Talvolta sono addirittura alla latitanza perché perseguiti da mandati di cattura. A Palermo accade che, fornendo i dati biografici di un capomafia ucciso, la polizia lo definisca «pastore» o «bracciante», anche quando si tratta di un imprenditore o di un ricco uomo d’affari [...] A Caltanissetta e provincia il mafioso diventato imprenditore mette il suo nome nell’insegna. In questa provincia dunque il grado di sviluppo della mafia e della collusione mafia-classe dirigente è più avanzato, è già arrivato ad uno di quei traguardi verso i quali tende la mafia delle altre province.<ref>Da ''La mafia «prefettizia»'', ''L’Ora'', 11 aprile 1963. </ref>
 
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