Michele Saponaro: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Freddy84 (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Freddy84 (discussione | contributi)
Riga 12:
*Ho l'abitudine di rispettare il dolore degli altri: mi pare che il trarre profitto della debolezza nella quale il dolore prostra la carne e lo spirito di una donna sia la più bassa degradazione fisica e psichica in cui è concesso al maschio di cadere. (p. 108)
*Per scovrire il frutto bisogna romper l'involucro ispido, e non sempre è agevole. Così nella vita; il più dolce frutto che la vita può offrirci è sempre nascosto in un involucro di fastidi e di tormenti. (p. 111, citazione accostata ai fichidindia)
*Sempre si trova diletto nel rivedere i luoghi dove si è goduta una gioia; è l'umano bisogno di rivivere le ore liete, quando le ore liete son trascorse: così rare e brevi esse sono nella realtà che è necessario, perché la nostra vita nonsi inaridisca, rinnovarle col ricordo, quando non è agevole crearle con l'immaginazione. Il male è che alla memoria non si comanda, ed essa ritiene le ore lieti e le tristi, e come queste soverchiano nella vita le altre, segue che la memoria sia spesso un implacabile nemico. Tuttavia c'è il bisogno, c'è l'istinto di non soffrire che qualche volta comandano. Ma Lasciamo...Ed è per questo che spesso torniamo là dove una donna bella traversò la nostra vita, o dove a lungo induciammo, aspettando che ella venisse; per questo l'innamorato veglia nella notte anniversaria del primo convegno, l'affamato torna dove trovò il pane, e spesso il ladro e l'assassino si aggirano intorno al luogo dove compirono il loro misfatto. La polizia scientifica dovrebbe studiare questo umano bisogno. (p.117-118)
 
 
==Bibliografia==