Pierre Drieu La Rochelle: differenze tra le versioni

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*L'uomo esiste solo nella lotta, l'uomo vive solo se rischia la morte.<ref>Da ''Fuoco fatuo''.</ref><ref name=sordi/>
*La [[città]] non è la solitudine perché la città annienta tutto ciò che popola la solitudine. La città è il vuoto.<ref>Da ''Gilles''.</ref><ref name="sordi">Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref>
*Le [[Memorie (genere letterario)|memorie]] sono l'àncora di salvezza dei grafomani, dei poligrafi. Solo lì si fermano, si fissano. O meglio è la posterità che, avendone bisogno a tutti i costi, conferisce loro finalmente un peso.<ref>Da ''Diario 1939-1945'', traduzione di Roberta Ferrara, il Mulino, Bologna, p. 95. ISBN 88-15-04787-5</ref>
*Quel che in primo luogo io rimprovero agli ebrei è di essere dei borghesi che imborghesiscono tutto ciò che toccano. Son stati gli ebrei a imborghesire il socialismo, son stati loro a trasformare la II Internazionale, la SFIO, il ''Populaire'' in altrettante baraonde di chiacchieroni, cavillosi e impotenti.<ref>In un articolo dedicato al movimento operaio; citato in [[Paul Sérant]], ''Romanticismo fascista'' (''Romantisme fasciste''), traduzione di Adriana Dell'Orto, Ciarrapico editore, Roma, 1983, p. 97.</ref>
*Un vero [[ateismo|ateo]] è un uomo che sente atrocemente la presenza di Dio, mentre un «credente» la sente in modo delizioso e atroce al tempo stesso. E quell'ateo vive nello stesso mondo del mistico, un mondo popolato di esseri di prodigiosa concretezza spirituale; è il mondo di Santa Teresa e di San Paolo, ma ribaltato; il mondo dell'escatologia giudaico-persiana e di san Giovanni dell'[[Apocalisse di Giovanni|Apocalisse]]. È soprattutto l'orizzonte esatto dell'Apocalisse.<ref>Da ''Diario 1939-1945'', p. 222.</ref>
 
==''Appunti per comprendere il secolo''==
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*La [[Chiesa cattolica]] a partire dal XVI secolo perde il senso della grande creazione spirituale in Europa ed ogni vera iniziativa. Nella [[Controriforma]], sotto le apparenze rigoriste, dove si esibisce una pomposa meschineria, essa si appoggia sulle parti più grette e più caduche del Rinascimento. Riforma in parte i suoi costumi ma soprattutto (come anche lo stesso protestantesimo, così presto inaridito nel suo slancio) essa imbocca la strada di un umanesimo razionalista che tradisce le sue origini. Essa stessa fabbrica nei suoi collegi l'umanesimo gretto del XVIII secolo che le si rivolterà contro. I Gesuiti e gli Oratoriani nei loro corsi di filosofia preparano i rivoluzionari di volta in volta troppo sentimentali e troppo razionali. (cap. III, p. 41)
*[[Charles Baudelaire|Baudelaire]] e [[Gustave Flaubert|Flaubert]] discernono ogni bruttezza e miseria dell'uomo come l'ha creata il razionalismo diventato scientismo e macchinismo.<br>Baudelaire analizza il male nel suo intimo recesso, mentre Flaubert lo situa nel suo decoro. (cap. IV, p. 47)
 
==Diario==
*Le [[Memorie (genere letterario)|memorie]] sono l'{{sic|àncora}} di salvezza dei grafomani, dei poligrafi. Solo lì si fermano, si fissano. O meglio è la posterità che, avendone bisogno a tutti i costi, conferisce loro finalmente un peso.<ref>Da ''Diario(da 1939-1945'', traduzioneNota di Robertadiario Ferrara,del il16 Mulino,ottobre Bologna1939'', p. 95. ISBN 88-15-04787-5</ref>)
*Un vero [[ateismo|ateo]] è un uomo che sente atrocemente la presenza di Dio, mentre un «credente» la sente in modo delizioso e atroce al tempo stesso. E quell'ateo vive nello stesso mondo del mistico, un mondo popolato di esseri di prodigiosa concretezza spirituale; è il mondo di Santa Teresa e di San Paolo, ma ribaltato; il mondo dell'escatologia giudaico-persiana e di san Giovanni dell'[[Apocalisse di Giovanni|Apocalisse]]. È soprattutto l'orizzonte esatto dell'Apocalisse.<ref>Da (da ''DiarioNota 1939-1945di diario del 2 giugno 1940'', p. 222.</ref>)
*Nemmeno Nietzsche ha resistito alla folgorazione della rivelazione suprema: Dio non è, io sono Dio, dunque sono solo!<br>Ecco quello che, nella folgorazione, brucia gli occhi dell'uomo occidentale, incapace di restare solo. Alcuni superano la soglia: io sono solo, ma niente di ciò che sono è e ciò che erompe e si irradia nella solitudine è ciò che in me non è me, e ciò che è sé, è Dio. Ma Dio non è banalmente ciò che è, è ciò che è e insieme ciò che non è, l'essere e il non essere e qualcosa di ''altro'' da entrambi{{sic|,}} Amen. (da ''Nota di diario del 29 luglio 1944'', p. 417)
 
==''Diario di un delicato''==
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==Bibliografia==
*Pierre Drieu La Rochelle, ''Appunti per comprendere il secolo'', traduzione di Tiberio Graziani, Edizioni all'insegna del Veltro, Parma, 1985.
*Pierre Drieu La Rochelle, ''Diario: {{small|1939-1945}}'', traduzione di Roberta Ferrara, il Mulino, Bologna. ISBN 88-15-04787-5
*Pierre Drieu La Rochelle, ''Diario di un delicato'', a cura di Milo De Angelis, con un'intervista a [[Louis Aragon]] di Frédéric Grover, SE, Milano, 1998. ISBN 9788877104120