Igiaba Scego: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Su ''[[I Am Not Your Negro]]''}} [[Raoul Peck|Peck]] è un regista che non dà tregua. Ogni fotogramma è un invito a non abbassare la guardia, a non nascondersi dietro il velo del conformismo. Sa come ferirci con immagini di linciaggi reali o ricostruiti per lo schermo. Sa come scuotere le coscienze assopite o troppo impaurite per agire. E vediamo in ogni inquadratura quel corpo nero, quel popolo nero, maltrattato, umiliato, annientato, polverizzato. Un corpo che a seconda delle esigenze del potere diventa portatore delle ansie e della cattiva coscienza di un'intera nazione.<ref>Da [http://www.internazionale.it/opinione/igiaba-scego/2017/04/01/italia-colonialismo-libri ''I libri che smontano il mito del colonialismo buono degli italiani''], ''Internazionale.it'', 1° aprile 2017.</ref>
*Ma non tutte le [[Memoria|memorie]], lo stavo scoprendo con il tempo, avevano lo stesso trattamento. C'erano memorie di serie B e serie C. Memorie che nessuno voleva ricordare, perché troppo scomode, troppo vere. <ref>''[https://www.ediesseonline.it/prodotto/roma-negata/ Roma negata. Percorsi postcoloniali nella città]'', Ediesse, 2014, pp.16-17.</ref>
*Mi piace Roma d'estate, soprattutto la sua luce di sera, sul far del tramonto, è calda, e anche i gabbiani diventano più buoni e viene voglia di abbracciarli. Sono i padroni delle piazze, ma qui ci sei tu, elefantino mio, e loro non si azzardano. Via, state lontano da piazza Santa Maria sopra Minerva! Mi sento protetta vicino a te. Qui sono a Magalo, a casa. Anche mio padre aveva le orecchie grandi, ma lui non mi ha mai saputo ascoltare, né io sono mai riuscita a parlarci. Con te è diverso. Per questo ringrazio Bernini di averti creato. Un piccolo elefante di marmo che sostiene l'[[Obelisco della Minerva|obelisco]] più piccolo del mondo. Uno stuzzicadenti.<ref>Da ''Adua'', Giunti, Firenze-Milano, 2015, [https://books.google.it/books?id=u5x3CgAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT9&dq=&pg=PT9#v=onepage&q&f=false p. 9]. ISBN 9788809811980</ref>
*Quando [https://it.wikipedia.org/wiki/Maria%20Uva Maria Uva] spuntò dalla scogliera le urla in calore degli uomini sovrastarono le onde del mare. Un'ondata di virilità inespressa si impossessò delle paratie e ogni superficie si bagnò di desiderio. La voce di Maria Uva era stridula, acuta, quasi fastidiosa. Ma a quei soldatini lo spettacolo sembrò paradisiaco". <ref>''Adua'', Giunti, 2015, p.84.</ref>