Cesare Zavattini: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Cesare Zavattini==
*[[Alatri]] è un vecchio paese, che ha le mura ciclopiche addirittura e io ho passato lì tre anni della mia vita estremamente interessanti, a mio modo. (da ''Io. Un'autobiografia'', a cura di Paolo Nuzzi, Einaudi)
*{{NDR|Menù proposto al ristoratore Alceo Nizzoli di Villastrada di Viadana}} Allora ascolta bene cosa mi piace: pane comune, insomma panòn, salame mantovano quello agliato, spalla cotta bollente, polenta abbrustolita che mi tinga la bocca per tanto che è abbrustolita. Taiadèli con brodo di terza, cioè gallina, manzo e maiale; riso e zucca, mi raccomando che sia all'onda con tanto burro, grana e una spruzzata di brandy. Servito fumante, quando si alza il coperchio dalla zuppiera deve uscire il vapore; le rane fritte, croccanti, lo stufato di manzo di somarina con un sugo ristrettissimo. Il sugolo d'uva anche con zabaione flambé. [[Lambrusco]] sempre nei tre tipi. Chiaro, amabile, scuro. Preferisco quello del Viadanese, nerissimo e che faccia tanta schiuma. Da bambino mio padre mi diceva che se bevevo la schiuma diiventavo più furbo...<ref>Citato in Salvatore Gelsi, ''Ciak, si gira da Nizzoli Il menu di Zavattini «Arneo, ascolta cosa mi piace mangiare»'', ''Gazzetta di Mantova'', 18 dicembre 2021, p. 30.</ref>
*{{NDR|Riferito al [[Calcio (sport)|calcio]]}} Dategli 22 palloni, così la smettono di litigare.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', Dalai Editore, 1992, p. 42. ISBN 88-8598-826-2</ref>
*Il mio [[sogno]] è questo: si alza il sipario, ci sta la sedia e ci sto io.<ref name=era>Citato in [[Luce d'Eramo]], ''Conversazione con Cesare Zavattini''.</ref>