Caterina Caselli: differenze tra le versioni
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{{Int2|''[https://www.rollingstone.it/musica/interviste-musica/caterina-caselli-lintervista-di-rolling-stone-a-un-vero-boss-della-discografia-italiana/328394/ Caterina Caselli, l'intervista di Rolling Stone al vero boss della discografia italiana]''|Dall'intervista di Giovanni Robertini a ''Rolling Stone Italia'', settembre 2016; citato in ''rollingstone.it'', 7 settembre 2016.}}
*{{NDR|«Oggi il luogo di ricerca del talento è il [[talent show]] in tv»
}} A questo proposito c'è una riflessione che ho fatto prima di tutto con me stessa. L'artista, solitamente, è una persona [[Timidezza|timida]]. Di fronte alla telecamera c'è il rischio che la tua prima preoccupazione diventi piacere agli altri e, di conseguenza, ti trasformi in ciò che gli altri vogliono da te. La lusinga è molto forte. Non sono né a favore né contro i talent show, ma questo aspetto della questione mi fa molto riflettere.
*Il [[talento]], oltre a essere timido, è anche democratico. Si può trovare ovunque
*{{NDR|Su [[Elisa]]}} All'epoca facevamo un concorso legato alle radio commerciali a cui chiedevamo di segnalarci artisti interessanti. Ogni mese organizzavamo un incontro in CGD [...]. E lì vidi questa ragazzina minuta, piccola piccola, con il suo tastierista, piccolo pure lui. Quando cantò la sua versione di ''Yesterday'', che è una canzone impegnativa, rimasi impressionata. Lei sembrava molto fragile, e quella era la sua bellezza, la
sua forza. Corrado
Rustici, il produttore
che all'epoca segui
va [[Zucchero Fornaciari|Zucchero]], rimase
molto colpito da un
VHS che Elisa nel
frattempo ci aveva
spedito, dove faceva
anche l'imitazione di
[[Roberto Benigni|Benigni]]. Decidemmo,
cosa che oggi non si
fa più, di portarla a
registrare negli [[Stati
Uniti]], a Berkley, dopo
averle chiesto se ave
va paura dell'aereo. Al
momento del contratto, di fronte a un giudice tutelare, Elisa non era neppure maggiorenne. Fu una scommessa, anche economica. Un contratto per un singolo più un secondo opzionato. Quando Elisa tornò, era trasformata. In America aveva respirato aria nuova. Era partita con sette, otto pezzi ed era tornata con una serie di pezzi nuovi, tutti pensati e scritti là. Ascoltai ''Sleeping in Your Hand'' e capii che era successo qualcosa. Poi, all'uscita del primo disco, ci rendemmo conto che aveva le stesse sonorità dell'album di [[Alanis Morissette]], un successo grandissimo pubblicato pochi mesi prima. All'inizio, quando abbiamo conosciuto Elisa, non sapevamo ancora che avrebbe cantato in [[Lingua inglese|inglese]].
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