Stato: differenze tra le versioni

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*Il potere sovrano di dire ‘no’ appare indubbio e incontrastato. Gli Stati rivendicano la facoltà di stabilire chi può entrare nei loro confini e chi invece va fermato alla frontiera. In un ordine globale statocentrico, minacciato dalla migrazione, il diritto all’esclusione diventa così la controprova e il segno della sovranità statuale. Perché ne attesta e ne misura la potenza. Gli Stati-nazione avanzano la pretesa di disporre dei propri confini territoriali e politici anche ricorrendo alla forza. ([[Donatella Di Cesare]])
*Il diritto internazionale, con le sue norme, non fa che suffragare e convalidare la pretesa degli [[Stato|Stati]]. È possibile espatriare, uscire dal territorio nazionale, così come è possibile muoversi al suo interno. Non è invece possibile trasferirsi liberamente da uno Stato all’altro, accedere dunque all’interno di uno Stato o addirittura stabilirsi in permanenza. Il principio di non-refoulement è l’eccezione che conferma la regola. [...] Si tratta, però, di un principio molto limitato, che per di più si applica solo a chi già si trova sul territorio del paese che dovrebbe offrire asilo oppure sotto il suo controllo. ([[Donatella Di Cesare]])
*Da quando gli Stati-nazione si sono spartiti il pianeta, si è andata producendo, tra un confine e l’altro, una ‘schiuma della terra’, che può essere impunemente calpestata e che, malgrado ciò, non smette di fluttuare e di accrescersi. La schiuma è quel che resta della terra spartita, sono i senza-patria, gli apolidi, i rifugiati, rimasti presi tra le frontiere nazionali, che appaiono rifiuti ingombranti, corpi estranei, esseri indesiderabili. Per loro non è previsto alcun posto nell’ordine mondiale. Ecco emergere un nuovo genere umano: i ‘superflui’. ([[Donatella Di Cesare]])
*Capii che lo Stato era stupido, che era insicuro come una donna nubile in mezzo alle sue argenterie, e che non sapeva distinguere gli amici dai nemici; persi tutto il rispetto che mi era rimasto nei suoi confronti, e lo compatii.<br />Lo Stato dunque non si confronta mai di proposito con il sentimento, intellettuale o morale, di un uomo, ma solo con il suo corpo, con i suoi sensi. Esso non è dotato di intelligenza o di onestà superiori, ma di superiore forza fisica. ([[Henry David Thoreau]])
*E a me nun me va de fa' i favori, a chi nun me s'è inculato pe' na vita, a chi me fa mori' de fame, e se me ribello, me sbatte pure ar gabbio! A me dello stato nun me ne frega 'n cazzo, hai capito Libano? (''[[Romanzo criminale - La serie (prima stagione)|Romanzo criminale]]'')