Maria Carolina d'Asburgo-Lorena: differenze tra le versioni
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→Citazioni su Maria Carolina d'Asburgo-Lorena: Regno di Napoli |
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*Bella di forme, d'ingegno non comune, d'animo eccelso e superbo, era dell'assoluta signoria tenacissima. I fatti della rivoluzione francese, e più che tutto l'orribile eccidio della sorella Maria Antonietta, valsero a suscitar nel cuor suo sensi di vendetta e ad un tempo di paura; onde mischiatasi ad ogni costo nei negozi di Stato, dispose a grado suo del debole marito<ref>Ferdinando I delle Due Sicilie (1751–1825).</ref>, e gli orrori che nel 99 si commisero in Napoli<ref name="Novantanove">La repressione seguita alla caduta nel giugno 1799 della Repubblica napoletana.</ref> furono a lei imputati, quantunque forse senza fondamento di prove. ([[Enrico Poggi]])
*Durante il regno dei Napoleonidi il brigantaggio risorse difensore dei Borboni. Soldavalo ed infiammavalo<ref>Lo finanziava e incitava.</ref> alle stragi Maria Carolina, tanto dalle infami voglie degli eccidi dominata, che, prima di fuggire per la seconda volta in Sicilia, proponevasi, secondo scriveva al suo imperial fratello il 7 marzo 1806, di fare evadere dalle galere quattromila galeotti per dare ''ai liberali di Napoli una lezione da ricordare quella del novantanove<ref name="Novantanove"/>''. Se la figliuola d Maria Teresa, sitibonda di sangue per vendicare la morte di sua sorella Maria Antonietta<ref> Maria Antonietta, moglie di Luigi XVI e regina di Francia.</ref>, non poté porre in atto, a cagione della precipitosa fuga, il suo iniquo disegno, rivolse tutta l'energia a riorganizzare il brigantaggio. ([[Nicola Nisco (patriota)|Nicola Nisco]])
*Le riforme {{NDR|
*Maria Carolina [...] considerò le riforme sociali quasi un giuoco di fanciulli, che si lascia quando sia venuto a noia; e fu infatti un vero scherzo la colonia di S. Leucio, fondata nel 1789, fra gli inni della colta borghesia napoletana, e posta sotto l'immediata autorità regia, la quale riuscì un capriccioso miscuglio di principii filosofici innestati sull'assolutismo monarchico, degno riscontro alle pastorellerie del Trianon e ai boschetti dell'Arcadia, mentre si appressava gravido di tempeste il nembo della rivoluzione francese. ([[Francesco Lemmi]])
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