John Stuart Mill: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
fix, wlinks.
Riga 15:
*La lotta tra libertà e autorità è il carattere più evidente dei primi periodi storici di cui siamo a conoscenza.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della politica'', traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 177. ISBN 9788858019429</ref>
*La società ha pieno titolo di abrogare o alterare qualsiasi particolare diritto di proprietà che in base ad adeguata riflessione reputi ostare al bene pubblico. E certamente il terribile atto di accusa che, come abbiamo visto in un capitolo precedente, i socialisti sono stati in grado di montare contro l'attuale ordine economico della società richiede piena considerazione di tutti i mezzi attraverso i quali l'istituzione della proprietà privata possa essere fatta funzionare in maniera più proficua per quella ampia porzione della società che attualmente beneficia in minima parte dei suoi diretti vantaggi.<ref>Citato in Paul Ginsborg, ''La democrazia che non c'è'', Einaudi, 2006, p. 150.</ref>
*La "tirannia della [[maggioranza]]" è attualmente inclusa tra i mali verso i quali la società deve stare in guardia.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della politica'', traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 178. ISBN 9788858019429</ref>
*Ma la virtù vera degli esseri umani è quella di saper vivere insieme come degli uguali; di non pretendere altro per sé, tranne ciò che concedono con pari liberalità a tutti gli altri; di considerare qualsiasi posizione di comando come una necessità eccezionale, e in ogni caso temporanea; e di preferire, ogni qual volta sia possibile, un tipo di associazione di individui che consenta alternanza e reciprocità nel guidare ed essere guidati.<ref>Da ''L'asservimento delle donne'', in ''La libertà, L'utilitarismo, L'asservimento delle donne'', p. 397.</ref>
*Quanto è vero che innaturale in genere significa solo inconsueto e che tutto ciò che è usuale appare naturale.<ref>Da ''L'asservimento delle donne'', in ''La libertà, L'utilitarismo, L'asservimento delle donne'', p. 348.</ref>
*Se per opporci aspettiamo che la vita sia ridotta ''quasi completamente'' a un unico tipo uniforme, qualsiasi deviazione da quel tipo verrà considerata empia, immorale, e addirittura mostruosa e contro natura. Gli uomini perdono rapidamente la capacità di concepire la diversità, se per qualche tempo si sono disabituati a vederla.<ref>Da ''La libertà'', in ''La libertà, L'utilitarismo, L'asservimento delle donne'', p. 167.</ref>
*Trovandosi tutti più o meno sul medesimo piano per quanto riguarda le condizioni economiche, e similmente dal punto di vista dell'intelligenza e del sapere, l'unica autorità che ispira una involontaria deferenza è quella del numero. [...] "La fede nell'opinione pubblica", dice [[Alexis de Tocqueville|Tocqueville]], "diventa in quelle contrade una specie di religione, e la [[maggioranza]] è il suo profeta".<ref>Da ''Sulla «Democrazia in America»'', pp. 128-9.</ref>
*Tutte le cose buone che esistono sono frutto dell'originalità.<ref name=libertà />
*Tutto ciò che rende necessario l'impiego di grandi capitali, in qualsiasi commercio o settore, limita la concorrenza in quel settore.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro dell'economia'', traduzione di Olga Amagliani e Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 97. ISBN 9788858014158</ref>
*Una persona che ha una [[convinzione]] è una forza sociale pari a 99 persone che hanno solo interessi.
:''One person with a belief is a social power equal to ninety-nine who have only interests''.<ref>{{en}} Da "On Representative Government", in ''Three Essays: On Liberty; Representative Government; The Subjection of Women'', Oxford University Press, 1975, cap. I: "To What Extent Forms of Government Are a Matter of Choice", p. 155. ISBN 0-19-283013-9</ref>
 
==''L'Utilitarismo''==
Riga 39:
*Di conseguenza, le opinioni degli uomini su ciò che sia degno di lode o di biasimo sono condizionate da tutte le molteplici cause che ne influenzano i desideri riguardanti l'altrui condotta [...]. Dovunque vi sia una classe dominante, la morale del paese emana, in buona parte, dai suoi interessi di classe e dai suoi sentimenti di superiorità di classe. (1981, p. 29)
*Coloro che per primi spezzarono il giogo di quella che si autodefiniva Chiesa Universale erano in generale altrettanto poco inclini di quest'ultima a permettere differenze di opinione religiosa. Ma, quando si spense la vampata del conflitto senza che nessun contendente riportasse completa vittoria, e ogni chiesa o setta si trovò costretta a limitare le proprie speranze al mantenimento del terreno che in quel momento occupava, le minoranze, consce di non aver alcuna possibilità di diventare maggioranze, dovettero necessariamente richiedere a coloro che non potevano convertire il permesso di dissentire. Di conseguenza è su questo campo di battaglia – caso quasi unico – che i diritti dell'individuo, contrapposti a quelli della società, sono stati rivendicati su un'ampia base di principio, e la pretesa da parte della società di esercitate la propria autorità sui dissenzienti è stata apertamente contestata. (1981, p. 30)
*Il [[dispotismo]] è una forma legittima di governo quando si ha a che fare con barbari, purché il fine sia il loro progresso e i mezzi vengano giustificati dal suo reale conseguimento. La libertà, come principio, non è applicabile in alcuna situazione precedente il momento in cui gli uomini sono diventati capaci di migliorare attraverso la discussione libera e tra eguali. (1981, p. 33)
*Ciascuno è l'unico autentico guardiano della propria salute sia fisica sia mentale e spirituale. (1981, p. 36)
*L'inclinazione degli uomini, siano essi governanti o semplici cittadini, a imporre agli altri, come norme di condotta, le proprie opinioni e tendenze è così energicamente appoggiata da alcuni dei migliori e dei peggiori sentimenti inerenti all'umana natura, che quasi sempre è frenata soltanto dalla mancanza di potere; e poiché quest'ultimo non è in diminuzione ma in aumento, dobbiamo attenderci che, se non si riesce a erigere una solida barriera di convinzioni morali contro di esso, nella situazione attuale del mondo il male si estenda. (1981, p. 37-8)
*Mentre ciascuno sa benissimo di essere fallibile, pochi ritengono necessario cautelarsi dalla propria fallibilità, o ammettere la supposizione che una qualsiasi opinione di cui si sentano del tutto certi possa essere un esempio di quell'errore di cui si riconoscono soggetti. (1981, p. 41)
*La costante abitudine a correggere e completare la propria [[opinione]] confrontandola con le altrui non solo non causa dubbi ed esitazioni nel tradurla in pratica, ma anzi è l'unico fondamento stabile di una corretta fiducia in essa [...]. (1981, p. 44)
*Se si vietasse di dubitare della filosofia di [[Isaac Newton|Newton]], gli uomini non potrebbero sentirsi cosí certi della sua verità come lo sono. Le nostre [[convinzione|convinzioni]] piú giustificate non riposano su altra salvaguardia che un invito permanente a tutto il mondo a dimostrarle infondate. (1981, p. 45)
*È sentimentalismo inutile pensare che la [[verità]] semplicemente in quanto tale abbia un qualche potere intrinseco, negato all'errore, di prevalere contro le segrete e il rogo. Gli uomini non hanno piú zelo per la verità di quanto non ne abbiano spesso per l'errore, e un'adeguata applicazione di sanzioni legali o anche soltanto sociali riuscirà in generale ad arrestare la diffusione di entrambi. Il reale vantaggio della verità è che quando un'opinione è vera la si può soffocare una, due, molte volte, ma nel corso del tempo vi saranno in generale persone che la riscopriranno, finché non riapparirà in circostanze che le permetteranno di sfuggire alla persecuzione fino a quando si sarà sufficientemente consolidata da resistere a tutti i successivi sforzi di sopprimerla. (1981, pp. 53-4)
*[...] l'asserzione di opinioni bollate dalla società è in Inghilterra molto meno comune di quanto in molti altri paesi non lo sia l'ammissione di idee per cui si rischiano sanzioni legali. Nei confronti di tutti, salvo coloro che la condizione economica rende indipendenti dal benvolere altrui, l'opinione è in questo campo altrettanto efficace che la legge: non vi è differenza tra imprigionare un uomo e impedirgli di guadagnarsi da vivere. (1981, p. 57)