Caterina Caselli: differenze tra le versioni

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'''Caterina Caselli''' (1946 – vivente), cantante, produttrice discografica, attrice e conduttrice televisiva italiana.
 
{{Int2|''[https://www.vanityfair.it/people/italia/2020/09/25/caterina-caselli-intervistata-da-isabella-ferrari-numero-francesco-vezzoli Caterina Caselli: «E in mezzo c’è un gran traffico»]''|Intervista di [[Isabella Ferrari]], ''vanityfair.it'', 25 settembre 2020.}}
*Era il [[Festival di Sanremo|Sanremo]] del 1966, avevo 19 anni e ho cantato ''Nessuno mi può giudicare'', una canzone che era destinata a [[Adriano Celentano|Celentano]], ma per fortuna lui disse di no. Me l'avevano presentata come un tango, ma per me tango, all’epoca (ora non più) era tutto quello che sapeva di vecchio. Pensavo: manco morta lo faccio questo pezzo. Poi, in realtà, l’abbiamo modificato e io l'ho cantato. Ero talmente contenta di andare a Sanremo! [...] E poi sul palcoscenico mi è accaduta una cosa che posso raccontare, inspiegabilmente a un certo punto, mentre cantavo, il ritmo della canzone mi ha portato a fare quel movimento che poi divenne così famoso. L’avevo copiato dai [[I Gufi|Gufi]]: a settembre, avevo cantato a Milano all'Intras' Club, dove c’erano anche I Gufi, bravissimi, e uno di loro, cantando un brano di tradizione popolare, ''Sant’Antonio allu desertu'', faceva roteare le mani. Mi venne spontaneo ripetere quel movimento mentre ero sul palco di Sanremo. E poi c’erano i capelli: ero andata a tagliarli dai Vergottini.
*Ho avuto un carcinoma al seno, a cui è seguito un periodo molto lungo di terapie. Di certo la malattia cambia i pesi delle cose, a me ha alleggerito certe sofferenze, quelle legate alle delusioni, per esempio, le ha rese meno cocenti. L’ottica diventa completamente diversa, è come se aumentasse la distanza fra te e le cose, hai una visione più distaccata e le vedi da una prospettiva che ti dà più libertà, più coraggio. E quindi, certo, è meglio godere di buona salute, ma secondo me la malattia lascia una esperienza che non è così negativa.