Nosferatu, il principe della notte: differenze tra le versioni

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*Gira in questi giorni per le sale cinematografiche un ''Nosferatu'', un film che a me sembra fatto da qualcuno che va un po' troppo al cinema, e nel quale comunque recitano con molto garbo decine di bare e centinaia di topi. Bene gli altri. ([[Giorgio Manganelli]])
*Non mi piace affatto. Non aveva senso rifare il film di Murnau, che è un film meraviglioso, un capolavoro assoluto. ([[Jesús Franco]])
 
===[[Fabio Giovannini]]===
*L'ambigua passione per il diverso di Werner Herzog ha offerto un Nosferatu cinematografico che si lamenta della propria longevità sostenendo che la morte «non è il peggio». Involontariamente, il Nosferatu di Herzog si ritrova corciano, in perfetto accordo con un celebre ''Soliloquio'' del filosofo italiano: «Malinconica e triste che possa sembrare la morte... il terribile sarebbe se l'uomo non potesse morire mai, chiuso nella carcere che è la vita».
*La virtù di Herzog è di riuscire ad innestare la tradizione vampirologica nella propria originale «visione del mondo». Nella simpatia-passione per il «diverso». Indubbiamente la proposta di Herzog è ambigua, oltre ogni scusabilità.
*Senza dubbio, il vampiro più ripugnante della storia del cinema. Eppure, dimostrando un ateggiamento assai torbido verso il sesso, Herzog ne fa un richiamo erotico indiscutibile. Tutto sommato si invidia la bianca Lucy capitata tra le grinfie del vampiro.
 
===[[Werner Herzog]]===