Vincenzo Morello: differenze tra le versioni

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==''Nell'arte e nella vita''==
*L'arte, per lei {{NDR|[[Sarah Bernhardt]]}}, non è nel metodo o nel contenuto di questa o di quella scuola: l'arte per lei, è nella poesia. Ed è poesia tutta la forza che accresce ed illumina gli atti, le parole, i sentimenti della vita umana. (p. 261)
 
*Come un generale che nelle ore decisive raccoglie nel suo pugno tutto il nerbo delle forze, poi le lancia nel campo per ottenere con la massima rapidità possibile il massimo possibile di azione: cosi pare che Sarah Bernhardt raccolga ormai, sera per sera, nel piccolo campo del palcoscenico, tutte le sue forze fisiche e intellettuali tutto il calore del suo sentimento e tutta l'energia del suo sistema nervoso, per dare nell'attimo fuggente il massimo grado di espressione e di significazione alla parola, al gesto, all'atteggiamento, che devono concorrere a creare e a dare l'illusione della vita nel personaggio di cui s'investe. (p. 262)
 
*Ogni momento della recitazione di Sarah Bernhardt è un momento poetico; ogni movimento contiene una linea di bellezza, un'anima d'arte, che lo rende utile, e quasi vorrei dire esteticamente inevitabile. Ella parte, evidentemente, da questo principio fondamentale, che la figura umana deve sempre e tutta comparire sul palcoscenico, come la statua sul plinto; che la figura umana deve sempre e tutta significare agli occhi del pubblico, finché non sparisce nella morte, o dietro il sipario, la vita del personaggio; quindi ella è sempre in piedi sulla scena, e difficilmente, e solo quando l'assoluta necessità della parte lo impone, sta seduta, ma per poco. (pp. 266-267)