Wilbur Smith: differenze tra le versioni

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===''Il destino del leone''===
Un fagiano selvatico solitario volava lungo l'erta della collina, quasi rasente i lunghi steli dell'erba. Quando raggiunse la cresta, reclinò le ali e allungò le zampe, poi scomparve al coperto. Dalla valle lo seguivano due ragazzi e un cane. Davanti veniva il cane, con la lingua rosea che penzolava all'angolo della bocca, e i gemelli lo seguivano correndo spalla a spalla. Avevano entrambi scure chiazze di sudore sulla camicia color kaki, poiché il sole africano era ancora caldo, anche se ormai mezzo nascosto dalla linea dell'orizzonte.
 
===''Il dio del deserto''===
Il sole stava tramontando quando finalmente Zaras e io riuscimmo a tornare, un po' a nuoto e un po' a guado, dove avevamo lasciato le nostre tre piccole imbarcazioni. Gli uomini furono felicissimi di rivederci. Probabilmente si erano convinti che fossimo stati scoperti ad appellarsi alle loro limitate risorse. Obbedirono di corsa ai miei ordini.<br>
La prima delle numerose e ardue imprese che mi aspettavo era portare tutti i miei uomini massicciamente armati e con indosso l'armatura, quasi nessuno dei quali in grado di nuotare, al di là dei profondi canali del fiume, sino al forte.<br>
A tale scopo scelsi la più piccola e leggera delle nostre tre imbarcazioni, poi dissi agli uomini di prelevare le cime e altri oggetti utili dalle altre due navi. Pensai di bruciare queste ultime ma i cretesi avrebbero sicuramente visto il fumo e mandato soldati a indagare. Diedi invece ordine di frantumare il fondo e affondarle nel punto della laguna in cui l'acqua era più alta.
 
===''Il dio del fiume''===
Il fiume si snodava lento nel deserto, luminoso come una colata di metallo fuso appena sgorgato dalla fonderia. Il cielo era velato dalla foschia e il sole batteva con la violenza del maglio d'un ramaio. Nel miraggio, le colline spoglie che fiancheggiavano il [[Nilo]] parevano tremare sotto i colpi.
 
===''Il nuovo regno''===
Sotto lo sguardo attento degli dei, i due ragazzi si inerpicarono fino alla cima dell'altura, dove il passaggio brullo era reso argenteo dal chiarore lunare e intagliato dall'ombra. La brezza fresca proveniente da est trasportava gli aromi terrosi della lussireggiante vegetazione intorno al Nilo.<br>
Erano amici sin dall'infanzia. Hui, il più coraggioso dei due, portava solo un aderente gonnellino di lino annodato all'altezza della vita, che lasciava visibili membra forti e robuste. A Lahun, la città natale da cui si erano allontanati furtivamente al tramonto, molti lo consideravano ancora un bambino, forse per via dei lineamenti adolescenziali e dell'aria innocente: guance un pizzico troppo paffute, nessuna ruga scavaata dalle preoccupazioni ai lati della bocca o sulla fronte. Un bambino! Aveva diciassette anni! Arricciò il naso. Ben presto avrebbe dimostrato a quei detrattori che si sbagliavano.<br>
Lo vedi? chiese con voce tremula Kyky, che si era guadagnato il soprannome di ''Scimmietta'' grazie alla braccia magre che sembravano arrivargli quasi alle ginocchia e al viso minuto dai grando oscchi scuri.<br>
Hui si premette un dito sulle labbra e, accovacciandosi, allungò il collo per fissare le stelle che riempivano il cielo. Sì, gli dei osservavano sempre tutto, qualsiasi sciocco lo sapeva. Tremò sotto il peso di quegli occhi scontillanti. Lo aspettava un destino grandioso, se le potenze superiori erano d'accordo, e quella notte avrebbe fatto il primo passo sulla strada verso la gloria.
 
===''Il potere della spada''===
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L'immagine attraversò come una lama il buio della sala di proiezione e si delineò silenziosa sullo schermo... e io non la riconobbi. Attendevo da quindici anni una fotografia del genere e, ora che l'avevo sotto gli occhi, non sapevo trarne alcun significato. Mi aspettavo qualche piccolo oggetto, un teschio, forse... non certo quello schema grigio e surreale.
 
===''L'ultimoultima faraonepreda''===
Era rimasta seduta senza muoversi per oltre due ore, e il bisogno di farlo era diventato quasi insostenibile. Ogni muscolo del uso corpo anelava alla liberazione. Aveva le natiche intorpidite e nonostante avesse ricevuto il consiglio di svuotare la vescica prima di entrare nel capanno da appostamento lei non lo aveva fatto, imbarazzata dalla compagnia maschile e ancora troppo intimidita dalla savana per allontanarsi da sola fino a un luogo isolato. Ora si rimproverava per quell'eccesso di pudore e di insicurezza.<br>
Guardava dalla feritoia della rozza struttura ricoperta d'erba, situata all'estremità di una stretta galleria scoperta che i portatori avevano scrupolosamente liberato dalla fitta vegetazione della savana, perché anche un solo stelo avrebbe potuto deviare un proiettile lanciato a tremila piedi al secondo. La galleria era lunga una sessantina di iarde, sufficienti per consentire un perfetto allineamento del mirino telescopico del fucile.<br>
Senza muovere la testa Claudia girò gli occhi verso il padre, seduto accanto a lei nel capanno. Aveva appoggiato la canna del fucile davanti a sé, nell'incavo di un ramo, e teneva la mano destra sul calcio: gli sarebbe bastato avvicinarlo alla guancia di pochi pollici per essere pronto a mirare e fare fuoco.
 
===''L'ultimo faraone''===
Anche se avrei preferito inghiottire la spada piuttosto di ammetterlo apertamente, in cuor mio sapevo che ormai era finita.<br>
Molti decenni prima le orde di hyksos erano apparse all'improvviso entri i confini del nostro Egitto, giungendo dalle desolate lande orientali. Il loro era un popolo selvaggio e crudele, privo di qualsivoglia dote, e disponeva di un unico elemento che lo rendeva invincibile in battaglia: il carro trainato dai cavalli, che prima di allora noi egizi non avevamo mai visto né sentito nominare e che consideravamo una cosa orribile.<br>
Avevamo tentato di fronteggiare a piedi l'assalto degli hyksos ma ci avevano respinto con violenza, circondandoci agevolmente con i loro carri e riversandoci addosso una pioggia di frecce. Non ci era rimasto che tornare alle nostre imbarcazioni e fuggire verso sud lungo il possente Nilo, trascindandocitrascinandoci attraverso le cateratte e fino al deserto, dove eravamo rimasti per più di dieci anni, bramando la nostra terra natale.
 
===''La legge del deserto''===