Paolo Ruffilli: differenze tra le versioni

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=== [[Incipit]] ===
La spessa foschia allargava in cielo un biancore diffuso di lana qua e là sfilacciata. E a un tratto il velo si era sfilato, tirato su dalla scena al soffio dell’ariadell'aria.<br>In lontananza, le ville isolate attorniate da ulivi e vigneti e i palazzi all'ombra di folti palmizi. [[Palermo]], ai bordi del golfo, si stagliava contro il cielo violaceo sdraiata nel suo pigro abbandono. Il monte Pellegrino con le sue groppe irte, a nord, e la bassa catena di Bagheria, dall'altra parte. Ripari naturali dal vento di tramontana e di scirocco. Sembrava appoggiata sulla riva del mare, nella verde cintura di mirti e di agrumeti. A ragione, nei miti, se la figuravano i greci trionfante sul trono come Afrodite.
 
In lontananza, le ville isolate attorniate da ulivi e vigneti e i palazzi all’ombra di folti palmizi. [[Palermo]], ai bordi del golfo, si stagliava contro il cielo violaceo sdraiata nel suo pigro abbandono. Il monte Pellegrino con le sue groppe irte, a nord, e la bassa catena di Bagheria, dall’altra parte. Ripari naturali dal vento di tramontana e di scirocco. Sembrava appoggiata sulla riva del mare, nella verde cintura di mirti e di agrumeti. A ragione, nei miti, se la figuravano i greci trionfante sul trono come Afrodite.
 
=== Citazioni ===