Sofocle: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*'''Elettra''': ''Mente debole ha l'uomo, che si scorda | i parenti, che andarono sotterra | Miseramente. | Oh come al mio pensiero | ed al mio cuore si concorda il mesto | Nunzio di Gjove l'uccello, che, ognora | gemendo, l'infelice Iti richiama! | Tu sei misera, o Niobe, ma stima | io fo di te, come si fa dei Numi, | però che dentro la petrosa tomba | Mai non lasci di piangere.''<ref name= MassAng.>Traduzione di [[Massimiliano Angelelli (letterato)|Massimiliano Angelelli]], in ''Parnaso Straniero'', Giuseppe Antonelli Editore, Venezia, 1839, vol. IV, [https://books.google.it/books?id=8cBjRACO17wC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=RA3-PA457#v=onepage&q&f=false p. 458].</ref>
*''Il peggio non è morire, ma dover desiderare | la morte e non riuscire ad ottenerla''. (1007-8)<ref name=diz/>
*'''Coro''': ''Il [[tempo]] è un dio benigno.''<ref name= MassAng. />
*Non v'è nemico peggiore del cattivo [[consiglio]].
*'''Elettra''': {{NDR|alla Corifea}} ''Ma dimmi, c'è misura nel male? | Dimmi, è giusto dimenticare i [[morte|morti]]? | E dove fiorisce tale usanza? | Là non vorrei alcun onore. | Non potrei in quella terra felice | trascorrere serena la mia vita | se dovessi frenare le ali | ai miei alti lamenti | in onore del padre. | Se chi muore giace abbandonato – polvere e nulla – e non avrà l'omicida uguale morte, | dal cuore dell'uomo svanirà | e timore di dio e senso di colpa.'' (1954, p. 21)
*'''Crisotemi''': ''Il peggio non è morire, ma dover desiderare | la morte e non riuscire ad ottenerla''. (1007-8)<ref name=diz/><ref>Non è la morte il male più tremendo, ma il non poter morire quando si desidera morire. (1954, p. 75)</ref>
*'''Coro''': ''Tradita, sola, [[Elettra]] | è dentro la bufera, e piange, | l'infelice, sempre, sul padre | – come l'usignolo eternamente | in lamento – senza timore | della morte, decisa | a lasciare la luce del sole, | dopo essersi attirata le due Erinni. | Chi è nata mai | da più degna discendenza? | O figlia, o figlia, | chi ha avuto alta origine | non può con una vita ignobile | macchiare la sua gloria. | E tu hai preferito vivere piangendo | nella casa, armata contro la colpa: | sarai chiamata saggia e coraggiosa | per queste due virtù. | Così tu possa | superare di tanto i nemici | in potenza e ricchezza | quanto sei oggi sottomessa. | Ti trovo in avversa sorte, | ma tu sei degna di essere lodata | come la migliore | per il rispetto alle supreme leggi | del cuore e la tua fede in Zeus.'' (1954, p. 81)
 
==''Filottete''==