Genius loci: differenze tra le versioni

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*Il carattere è determinato da come le cose sono, ed offre alla nostra indagine una base per lo studio dei fenomeni concreti della nostra vita quotidiana. Solo in questo modo possiamo afferrare completamente il Genius Loci, lo "spirito del luogo" che gli antichi riconobbero come quell' "opposto" con cui l'uomo deve scendere a patti per acquisire la possibilità di abitare. ([[Christian Norberg-Schulz]])
*Il termine "idillio" usato per caratterizzare il Genius Loci di [[Roma]] può apparire sorprendente ad una prima lettura. In che senso la caput mundi sembra "idilliaca"? È ovvio che non ci si riferisce a quella intimità di dimensioni ridotte così frequente nei paesini e nelle cittadine nordiche. La monumentalità e la grandezza di Roma rimangono indiscusse, ma i singoli spazi presentano una "interiorità" che emana protezione e appartenenza. Malgrado la sua imponenza, la città conservato una semplicità rustica che la apparenta alla natura. Non vi è, probabilmente, altra capitale europea in grado di esprimere tale attaccamento alla natura, né altro luogo ove la natura sia tanto umanizzata. Proprio in questa speciale caratteristica potrebbe consistere l'essenza del Genius Loci romano: il sentimento di appartenenza ad un ambiente naturale conosciuto. ([[Christian Norberg-Schulz]])
*Strana cosa è lo spirito del luogo. La nostra era meccanica si sforza di abbatterlo, ma senza ruscirci. Alla fine lo strano, sinistro spirito del luogo, così diverso e contrastante nei diversi luoghi, ridurrà in frantumi la nostra unità meccanica, e tutto quanto crediamo realtà scoppierà come un pallone, lasciandoci con tanto d'occhi. ([[David Herbert Lawrence]])
 
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[[Categoria:Antropologia culturale]]