Mao Zedong: differenze tra le versioni

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*La [[rivoluzione]] è un atto di violenza, è l'azione implacabile di una classe che abbatte il potere di un'altra classe. (marzo 1927, p. 13)
*Il dogmatismo e il revisionismo si contrappongono entrambi al [[marxismo]]. Il marxismo deve necessariamente andare avanti, svilupparsi in ragione dello sviluppo della pratica, non può segnare il tempo. Se si facesse stagnante e stereotipato, non avrebbe più vita. Tuttavia, non si possono infrangere i principi fondamentali del marxismo senza cadere nell'errore. Considerare il marxismo da un punto di vista metafisico, come qualcosa di rigido, è puro e semplice dogmatismo. Negare i principi fondamentali e la verità universale del marxismo è revisionismo cioè è una forma di ideologia borghese. I revisionisti cancellano la differenza tra il socialismo ed il capitalismo, tra la dittatura del [[proletariato]] e quella della [[borghesia]]. Ciò che essi auspicano è di fatto non la linea socialista, bensì la linea capitalista. Nelle presenti circostanze il revisionismo è ancora più nocivo del dogmatismo. Sul fronte ideologico ci incombe un compito importante: quello di criticare il revisionismo. (12 marzo 1927, p. 18)
*Il [[comunismo]] è ad un tempo il sistema ideologico completo del proletariato e un nuovo sistema sociale. Diverso da ogni altra ideologia e da ogni altro sistema sociale, il comunismo è il più perfetto, il più progredito, il più rivoluzionario e il più razionale sistema di tutta la storia dell'uomo. L'ideologia e il sistema sociale del [[feudalesimo]] trovano ormai posto solo nel museo della storia. (gennaio 1940, p. 20)
*Arrestare, giudicare e condannare certi controrivoluzionari, togliere per un certo periodo di tempo il diritto di voto e libertà di espressione ai proprietari fondiari e ai capitalisti burocratici è tutto ciò nel campo di applicazione della nostra dittatura. (27 febbraio 1957, p. 29)
*Noi siamo favorevoli all'abolizione delle guerre; non vogliamo la [[guerra]]. Ma non si può abolire la guerra se non mediante la guerra. Affinché non esistano più fucili, occorre il fucile. (6 novembre 1938, p. 44)