H. Stuart Hughes: differenze tra le versioni

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*Pacifista moderato, MacDonald era stato messo in ombra durante la guerra<ref>Prima guerra mondiale.</ref>, ma nel 1922 era tornato trionfante alla testa del suo partito. La sua scelta si dimostrò fatale per il futuro del partito laburista: negli anni che seguirono molti di coloro che avevano votato per lui rimpiansero di non avere eletto un dirigente sindacale, meno raffinato forse ma più acuto e più vicino alle posizioni della base del partito. (Parte VI, Gli anni della stabilità (1924-1929), p. 210)
 
*Quello che venne designato con nome di "[[fronte popolare]]" era stato, in origine, d'ispirazione comunista. Infatti, meglio di ogni altro sintomo, il fronte popolare dimostrò che il comunismo europeo, dopo un decennio di sterile "burocratizzazione", si era rimesso in movimento. La grande depressione aveva contribuito a rafforzarlo col rinnovamento organico dei quadri e con l'aumento del numero degli iscritti, ma in senso ideologico l'evento determinante della sua rinascita era stato il colpo dell'ascesa di Hitler al potere. (Parte IX, I regimi fascisti, p. 322)
*Gli agenti di Stalin, forti di queste istruzioni spietate, cominciarono a ridurre al silenzio i ''[[kulaki]]'' ancora riluttanti. Scatenarono nelle campagne la lotta di classe, incitando i contadini più poveri, che avrebbero avuto qualcosa da guadagnare dalla collettivizzazione, contro quelli benestanti, che avevano tutto da perdere. Questi "benestanti" però, giudicati col metro americano e europeo-occidentale, non erano altro che poveri diavoli, il cui benessere si riduceva al fatto che erano indipendenti e in grado di sopperire ai propri bisogni con quello che ricavavano dalla loro fatica. E non vedevano il motivo per cui avrebbero dovuto rinunziarvi per il confuso miraggio di un futuro mondo socialista. (Parte X, Il sistema stalinista, p. 338)
 
*Gli agenti di Stalin, forti di queste istruzioni spietate, cominciarono a ridurre al silenzio i ''[[kulaki]]'' ancora riluttanti. Scatenarono nelle campagne la lotta di classe, incitando i contadini più poveri, che avrebbero avuto qualcosa da guadagnare dalla collettivizzazione, contro quelli benestanti, che avevano tutto da perdere. Questi "benestanti" però, giudicati col metro americano e europeo-occidentale, non erano altro che poveri diavoli, il cui benessere si riduceva al fatto che erano indipendenti e in grado di sopperire ai propri bisogni con quello che ricavavano dalla loro fatica. E non vedevano il motivo per cui avrebbero dovuto rinunziarvi per il confuso miraggio di un futuro mondo socialista. (Parte X, Il sistema stalinista, p. 338)
 
*[[Francisco Franco|Franco]], piccolo, tarchiato, imperturbabile, era dotato di una notevole dose di astuzia. La sua nomina a capo dei nazionalisti era avvenuta per caso, si potrebbe dire, perché il generale<ref>José Sanjurjo (1872 – 1936).</ref>, più in vista di lui, ch'era stato prescelto a dirigere il movimento era rimasto ucciso in un incidente aereo proprio agli inizi della rivolta. Ma una volta giunto al potere, Franco si dimostrò ben preparato a tenere uniti gli elementi dell'eterogenea coalizione che si accingevano ad abbattere la repubblica. (Parte XII, La guerra civile spagnola, p. 393)