Flavio Santi: differenze tra le versioni

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*Posso dire una cosa sull'[[Dracula (miniserie televisiva)|ultima serie Netflix]]? Come al solito la fisionomia del personaggio è sbagliata! L'ennesimo vampiro sbarbato e liscio, dell'immaginario Hammer – anni Cinquanta del secolo scorso! Dracula è un essere animalesco, pieno di peli, zingaresco, sudicio, una bestia! A quando un Dracula vera belva assetata di sangue? Il Gary Oldman di Coppola un po' si avvicina, quando appare con i mustacchi e la chioma fluente… anche se siamo ancora lontani dalla vera figura di Stoker, che infatti viene paragonata a una sanguisuga gonfia di sangue, ad es. Ecco, forse Kinski, per quanto glabro e lunare, ha comunque un aspetto da tenia, da verme parassita...
*Diciamocelo. Senza il cinema che l'ha subito adottato (Murnau non poté utilizzare il titolo ''Dracula'' per questioni di diritto d'autore), Dracula – e con lui Frankenstein – avrebbero fatto la fine di Melmoth, grandissimo romanzo gotico, che ho avuto la fortuna di tradurre (è stato appena ristampato da Neri Pozza), figura amatissima per tutto l'Ottocento e il Novecento (lo adoravano Puskin, Balzac, Nabokov, da noi Manganelli), ma senza versioni filmiche è rimasto relegato agli appassionati del genere, e basta.
*''Dracula'' è abbastanza studiato all'estero, mi pare, anzi a volte forse fin troppo, con certe letture che rischiano di diventare delle forzature. Ecco, io lo studierei con un occhio più attento alla filologia e alla linguistica, piuttosto che piegarlo alle interpretazioni più spericolate (divertenti, per carità, ma mi chiedo quanto alla fine sensate). Ad es., nessuno ci ha mai pensato, ma la prima copertina di Dracula è (contro ogni convenzione) gialla, giallissima! Secondo me ha influenzato il nostro genere “giallo”"giallo" (che nasce proprio dalle copertine gialle Mondadori). Ecco, io caldeggerei studi di questo genere, filologici, linguistici e comparatistici.
*Stoker ha un atteggiamento molto razionale e moderno, basti pensare che nel romanzo ci sono anche registrazioni al fonografo, crede nella scienza (Van Helsing è un medico, e non è l'unico scienziato presente nel romanzo), ci sono i moderni mezzi di trasporto, i treni. Alla fine, in maniera molto positivistica, la scienza e la conoscenza trionfano sul male e l'oscuro. Dracula stesso è una sorta di avveduto investitore immobiliare – sospetto che giochi anche in Borsa, come il diavolo nel racconto di Balzac, ''Melmoth riconciliato'', che ho avuto la fortuna di tradurre.
*Se ci pensi, è buffo. Nasce tutto dal desiderio di cambiare casa. Anche la bara è una casa, in fondo. La nave Demeter è una casa galleggiante. Dracula è lo straniero che vuole integrarsi? Anche. Oggi con il Covid diventa anche metafora del contagio. Perché no? Insomma, quello che voglio dire è che il livello di stratificazione dei significati è impressionante. Si tratta davvero di uno di quei libri sorgivi.