Iliade: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+1
Riga 35:
Cantami, o Diva, del Pelìde Achille<br>l'ira funesta che infiniti addusse<br>lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco<br>generose travolse alme d'eroi,<br>e di cani e d'augelli orrido pasto<br>lor salme abbandonò (così di Giove<br>l'alto consiglio s'adempía), da quando<br>primamente disgiunse aspra contesa<br>il re de' prodi Atride e il divo Achille.<br>E qual de' numi inimicolli? Il figlio<br>di Latona e di Giove. Irato al Sire<br>destò quel Dio nel campo un feral morbo,<br>e la gente pería: colpa d'Atride<br>che fece a Crise sacerdote oltraggio.<br>
{{NDR|Omero, ''Iliade'', traduzione di Vincenzo Monti, Casa Editrice G. D'Anna, 1960}}
 
===Franco Ferrari===
<poem>Canta, Musa, l'ira di Achille Pelide,
l'ira sciagurata che lutti innumerevoli impose
agli Achei precipitando alla casa dei morti molte
anime forti di eroi e facendo dei loro corpi
la preda di cani, il banchetto di rapaci: si attuava
il piano di Zeus da quando, scontratisi, si separarono
l'Atride capo di genti e Achille divino.
Quale dio li spinse a scendere in lotta?
Il figlio di Latona e di Zeus che sdegnatosi con il comandante
supremo seminò fra i soldati un morbo maligno
e la gente moriva dopo che il figlio di Atreo
offese Crise, il sacerdote venuto alle navi
degli Achei per riscattare la figlia con doni infiniti.</poem>
{{NDR|Omero, ''Iliade'', traduzione di Franco Ferrari, Mondadori, 2018}}
 
==Citazioni==