Walter de Silva: differenze tra le versioni

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*A [[Torino]], ero arrivato da [[Milano]] nel 1961, all'età di 10 anni, quando mio padre Emilio, architetto e disegnatore a cui si deve il fumetto di fantascienza ''L'Astrale'', era passato dalla ButanGas alla Fiat, ufficio Stampa e Propaganda. A Milano vivevamo fra la casa nostra e la casa delle mie zie, fra via Washington e corso di Porta Romana, giocando per strada, bussando ai vicini per avere una tazza di latte e biscotti, in abitazioni che avevano le chiavi nelle toppe ma le porte aperte. Andavo in una scuola elementare montessoriana. Eravamo dei monelli. Milano era bellissima agli occhi di un [[bambino]]. Il trasferimento a Torino fu un trauma. Nella quinta elementare di corso Marconi erano tutti in divisa, vigeva un clima di ordine e di terrore, nessuno poteva portare i suoi giocattoli. Abitavamo vicino al Parco del Valentino. A me sembrava che, nelle strade tutte cardo e decumano di quella nuova città, non ci fosse nessuno. [...] Devo tutto a quella Torino, così dura e insopportabile.
*Per me il design è [[disciplina]] e [[filosofia]]. La sintesi di questi elementi, in particolare nella progettazione di qualcosa che poi si inserirà nel mondo e nella [[società]] influendo sulla vita degli uomini, non può che essere di natura etica.
*L'[[Alfa Romeo|Alfa]] è sempre stato un fenomeno quasi inspiegabile per la sua [[suggestione]].
 
==Note==