John Foot: differenze tra le versioni

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=== Incipit ===
Aprile 1945: l’[[Italia]] era in buona parte in rovina. Gli occupanti nazisti erano stati cacciati, ma i segni di cinque anni di guerra erano ovunque. Altre potenze straniere, gli Alleati – che per molti rappresentavano i liberatori – non volevano andarsene, anche se la guerra era finita. Alcune città erano state rase al suolo, altre ridotte in condizioni primitive. La gente viveva in strada, raccattando rifiuti. In tutto il mondo c’erano italiani che volevano tornare a casa; alcuni erano soldati delle forze fasciste sconfitte, altri mandati in esilio per motivi razziali o politici, o perché si erano rifiutati di continuare a combattere. Molti non ce la fecero. Parecchi impiegarono mesi o perfino anni a tornare, emaciati e irriconoscibili, spesso già dati per morti. Li accoglieva un paese in ginocchio, dilaniato dalla violenza e da un’ondata di criminalità senza precedenti. Le istituzioni fondamentali erano sull’orlo del collasso. Nelle carceri non mancavano soltanto le serrature; non c’erano proprio le porte. Non si capiva nemmeno bene dove stesse l’autorità. Chi comandava? Re Vittorio Emanuele III, gli Alleati, i partigiani antifascisti?
 
== Bibliografia ==
 
* John Foot, ''L'Italia e le sue storie 1945-2019'', Editori Laterza. ISBN 9788858140055
 
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