Georg Wilhelm Friedrich Hegel: differenze tra le versioni

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*Lo [[Spirito|spirito]] è la manifestazione di sé stesso. La manifestazione dello spirito e la figura umana. (p. 152)
*L'universale trasfigurazione artistica passa dalla quiete dell'ideale alla molteplicità della sua manifestazione, all'esposizione dettagliata degli accadimenti e delle azioni, che diviene umana, sempre più umana. Dal punto di vista del contenuto dunque l'arte passa alla singolarizzazione, da quello della forma al piacevole. Il piacevole è la trasfigurazione dell'esteriore in tutti i suoi punti in maniera tale che esso presenti ovunque una relazione con lo spettatore. L'arte trapassa in questo rapporto con l'esterno e quindi nel rapporto del piacere. In questa finitizzazione dell'esistenza è contenuta una più accentuata connessione con il soggetto in genere, che ora ritrova se stesso, così com'è, nell'opera d'arte. Quando comincia l'arte bella, la [[religione]] si corrompe. La devozione si accontenta di un'immagine qualsiasi. L'immagine più brutta le è sufficiente. Quando l'immagine si trasforma in una bella figura e la fantasia si libera, allora la severità della devozione comincia a scomparire e subentra, diventando oggetto della trasfigurazione, l'interesse dell'essere sensibile, dell'interno. Il significato, il sostanziale, permane; il concetto degli dei, il loro universale, non va innanzi, ma solo il loro lato esteriore, in rapporto alla relazione finita. Nella religione cristiana non sono le belle immagini quelle di cui i credenti vanno in cerca, ma le vecchie immagini rigide. Attraverso l'attrattiva dell'esistenza rappresentata si produce nel bello un allontanamento dal pensiero universale e ciò che soddisfa la devozione più profonda. Questa opposizione in generale è quella che fa il suo ingresso anche qui e fa tramontare il mondo bello degli dei. In luogo dell'arte classica deve subentrare l'arte romantica, cristiana. (pp. 170-171)
*Il terreno dell’arte romantica e l’umanità esistente. […] Il contenuto dell’arte romantica appare ristretto per via di ciò; la natura è sdivinizzato; mare, montagne e valli, fiumi e sorgenti non possono più essere presi come divini perse. Anche i grandi fenomeni del divenire della natura, che sorge il passare nella loro universalità, il processo di tutte le cose, hanno qui perso il loro posto.le domande sulla provenienza, la destinazione è il perché del mondo e dell’umanità sono fatte mute e l'enigma ha ottenuto risposta. (pp. 177-178)
 
==[[Incipit]] di ''Lezioni sulla filosofia della religione''==
La questione da cui dobbiamo partire è questa: come cominciare?<br>