Gino Monaldi: differenze tra le versioni

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→‎Cantanti celebri del secolo XIX: la Sontag e il nocciuolo di pesca
→‎Cantanti celebri del secolo XIX: la Sontag e il povero macchinista polacco
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*Il feticismo dei suoi adoratori rasentava l'idolatria. Uscendo una sera dal teatro, la Sontag ebbe la disgrazia di sdrucciolare sopra un nocciuolo di pesca e cadere. Benché non grave, quella caduta obbligò l'artista ad alcuni giorni di riposo. Un inserviente del teatro che accompagnava la Sontag ebbe la felice idea di raccogliere quel nocciuolo e di venderlo a un inglese per cinquanta sterline! La leggenda narra che l'inglese facesse legare in oro il prezioso ricordo e lo attaccasse alla catenella del suo orologio, interamente tessuta con capelli di altre celebri cantanti italiane!... (cap. III, pp. 42-43)
 
*Una sera la Sontag cantava a Mosca nei ''Capuleti e Montecchi'', Il suo fascino era tale che lutti glimpiegati del teatro, quando era il momento, si affollavano fra le quinte per udire e vedere la grande artista. Fra questi, uno dei più fanatici era un povero macchinista polacco, padre di numerosa famiglia e il cui miserabile stipendio bastava appena a nutrirla. Ora avvenne che, mentre la Sontag, in mezzo agli applausi ed alle festevoli grida del pubblico, usciva dalla scena, si trovò in pericolo di cadere in una botola del palcoscenico che era mal chiusa; il macchinista, avvistosi del pericolo che minacciava l'artista, accorse pronto per salvarla, ma, disgraziatamente, cadde egli invece nell'apertura e si ruppe un braccio. Tutti fecero a gara per aiutare il povero diavolo e l'ultima a correre non fu la Sontag, la quale, non sapendo come meglio ricompensarlo, rammentandosi che nella sera seguente ricorreva la sua beneficiata, esclamò: «Ebbene, ripeteremo l’opera di questa sera per voi». Ciò fruttò al macchinista un introito di ben 12,000 rubli! L'Imperatore assistette alla rappresentazione e mandò in dono alla Sontag un gioiello di grande valore che essa si affrettò di consegnare subito al suo beneficato. (cap. III, pp. 43-44)
 
*Il [[Gilbert Duprez|Duprez]], allievo dell'illustre Choron<ref>Alexandre-Étienne Choron (1772 – 1834), musicologo e pedagogista francese.</ref>, riuscì uno dei più famosi tenori del mondo, unicamente con la forza indomabile della sua volontà. La natura non lo aveva infatti troppo favorito: la sua voce era debole e sorda di timbro (ciò che chiamasi, in francese, ''une voix sombrée''); ebbene, egli arrivò, a furia d'ingegnosi espedienti, a renderla forte, intensa, robustissima. (cap. IV, p. 66)