E.T. l'extra-terrestre: differenze tra le versioni

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==Citazioni su ''E.T. l'extra-terrestre''==
*Chi fa il bello, può fare anche il brutto: non c’è alcuna differenza. Anzi, a volte creare il brutto è più complicato, perché la cosa si presta a tante possibilità. C’è il brutto spaventoso, quello simpatico, l’antipatico e via dicendo. Nel caso di Et serviva un personaggio diverso dal terrestre. L’ho potuto fare bruttino, allargandogli gli occhi, portandogli su il naso a patatina, ingrandendogli la bocca. In questo modo ci siamo allontanati dall’umano e dal bello. ([[Carlo Rambaldi]])
*Il buon mostricciattolo extraterrestre non è figlio dell'elettronica, ma di abilissime mani e di azzeccatissimi materiali: gli oggetti che volano così bene per aria non sono mossi da computers ma da una serie successiva di ''back-projection'', di mascherature, di fotogrammi "reali" montati uno sull'altro con infinito pazienza, sia pure con una sofisticatissima moviola. È ancora l'uomo, non le macchine, che costruisce con le sue mani il fantastico. ([[Ray Harryhausen]])
*Ma quali sono le cose che ancora oggi lasciano a bocca aperta il grande pubblico? Facciamo due esempi: il buon mostricciattolo extraterrestre che in un recentissimo film ha fatto piangere di commozione gli Stati Uniti e comincia a far piangere anche gli europei. Oppure, il pubblico rimane a bocca aperta dinanzi alla sequenza di una stanza dove tutti gli oggetti, improvvisamente, cominciano a volteggiare per aria. ([[Ray Harryhausen]])
*Spielberg mi ha detto che voleva una cosa brutta ma innocente. Beh, per farlo brutto bastava mettere molte grinze sul volto. Farlo innocente era più difficile, perché poteva sembrare stupido. Poi un giorno ho guardato il mio gattino aleano, e nei suoi occhi ho visto proprio quell’innocenza che cercavo. Beh, se tagliate le orecchie a un gatto aleano e spostate un po’ più su il naso vedrete molto di quella che è l'immagine di E.T. ([[Carlo Rambaldi]])