Giancarlo Magalli: differenze tra le versioni

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*La fede è un dono. Sono cresciuto dai gesuiti e dagli scolopi, che mi hanno massacrato di messe obbligatorie, inculcandomi una religione forzata che mi ha costretto, più tardi, a dover ripartire da capo. Sono uscito da queste scuole con una specie di [[fede]] ''prêt à porter'', confezionata come un cappottino. Ho cominciato a ricercarla e a ricostruirla inserendola nella [[vita]].
 
{{Int2|''[https://www.tvblog.it/post/giancarlo-magalli-intervista Giancarlo Magalli: "Felice di tornare al Collegio, ci tenevano a riavermi. Il politicamente corretto è una grande rottura"]''|Intervista di i Massimo Falcioni, ''Tvblog.it'', 9 ottobre 2020.}}
*{{NDR|Sul passaggio da autore a conduttore televisivo}} Condurre dà più soddisfazione, per un fatto economico e di [[popolarità]]. Ho sempre pensato che il lavoro di autore ci sarebbe comunque stato, sarei potuto tornare alle origini. Purtroppo oggi non è più così. {{NDR|«In che senso?»}} Nel senso che gli autori come lo ero io all'epoca non esistono più, non sono più richiesti. I programmi si comprano, si acquistano i format e poi si adattano. Non è il mio lavoro. Immagina di avere tra le mani un foglio di carta con su scritta un'idea e di portarla al dirigente di turno, è un iter che non c'è più. Negli anni settanta funzionava così. Meglio allora tenersi da conto il ruolo di presentatore.
*{{NDR|Su [[Alighiero Noschese]]}} Nella sua abitazione all'[[EUR|Eur]] aveva attrezzature super professionali che non possedevano nemmeno alla [[Rai]]. Le usava per migliorare le sue imitazioni. In un registratore memorizzava la voce dell'imitato, su un altro metteva la sua e le paragonava in diretta. A questi si aggiungeva un videoregistratore a nastro con monitor in bianco e nero e qui ci registrava i vari programmi per raccogliere le caratteristiche e i tic dei personaggi. Era un perfezionista assoluto.