Zlata Filipović: differenze tra le versioni

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*Alcuni sostengono che io mi paragono con [[Anna Frank]]. In realtà, non sono io, ma altri che si sono spinti a definirmi l'«Anna Frank» di Sarajevo. Io non ho mai fatto un paragone del genere. Come avrei mai potuto paragonarmi a lei e con il suo destino?
*Il mio diario è soltanto il mio diario e il messaggio che contiene è mio, anche se ciascun bambino di Sarajevo potrebbe scrivere lo stesso diario con lo stesso messaggio, destinato a tutto il mondo.
 
{{Int|Dalla prefazione di ''Milosevic: The People's Tyrant''|Vidosav Stevanovic, I.B. Tauris, 30 luglio 2004, pp. ix-x}}
*La storia della [[Guerre jugoslave|guerra nella ex-Iugoslavia]] si sta lentamente dimenticando. Abbiamo dimenticato gli autobus pieni di bambini orfani, legati ai loro sedili che lasciavano Sarajevo, correndo precipitosamente fra gli spari dei cecchini e i mortai che cadevano. Abbiamo dimenticato le case di riposo dove gli anziani morirono in silenzio di freddo. Abbiamo dimenticato gli ospedali pieni di cadaveri: abbiamo dimenticato il massacro di Markale, e il bombardamento di civili affamati mentre erano in coda per pane ed acqua. Le immagini di campi di calcio trasformati in cimiteri, di vetri rotti, di edifici devastati, dei mezzi morti, i feriti e i morti si sono fuse con altre immagini di sofferenza in altre parti del mondo, e anche queste a loro volta si stanno dimenticando.
:''The story of the war in former Yugoslavia is slowly being forgotten. We have forgotten the buses filled with orphan babies, tied to their seats leaving Sarajevo, rushing through sniper fire and falling shells. We have forgotten the old people's homes where the elderly died quietly of cold. We have forgotten the hospitals filled with bodies: we have forgotten the Market Place massacre, and the shelling of starving civilians as they queued for bread and water. Images of football fields turned into cemeteries, of broken glass, of devastated buildings, of the barely living, the wounded and the dead have merged with other images of suffering elsewhere in the world, and these in turn are being forgotten too.
*{{NDR|Su [[Slobodan Milošević]]}} Le circostanze ne fecero il volto dell'ex-Iugoslavia nell'ultimo decennio e, per me, rappresentò un'era intera di orrore che contraddistinse la mia vita, quella dei miei genitori e di tanti altri.
:''Circumstance made him the face of former Yugoslavia in the last decade, and for me, he represented a whole era of horror that defined my life, that of my parents and so many others.
*La fine di Milošević, se mai verrà, non sarà mai sufficiente. Rimane non solo nella nostra memoria ma anche nei fatti quotidiani della vita di milioni di quelli le cui vite furono per sempre cambiate da quel periodo di barbarie che lui capeggiò e simbolizzò. Ritornato al grigiore da cui emerse, egli rimane una cicatrice dolorosa in tutte le nostre vite.
:''Milosevic's end - if it ever comes - will never be enough. He remains not only in our memory but also in the daily facts of life of millions of those whose lives were forever changed by that period of barbarism he headed and symbolized. Returned to the greyness from which he emerged, he remains a livid scar in all our lives.''
 
{{Int|Da ''[https://archivio.unita.news/assets/main/2009/03/19/page_030.pdf Quando Kon e Ishmael deposero il mitra]''|''L'Unità'', 19 marzo 2009.}}