Georges Bernanos: differenze tra le versioni

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*Nello spirito della rivolta c'è un odio o disprezzo di principio per l'umanità. Temo che il [[ribelle]] non sarà mai capace di nutrire per coloro che ama un amore altrettanto grande dell'odio che nutre per coloro che odia. (citato in Lukacs 2006, p. 187)
*Niente giustifica la [[tristezza]]: soltanto il [[diavolo]] ha ragioni per essere triste. (da ''Correspondence'', II)
*Non esistono verità medie.<ref>Citato in ''Focus'', n. 55, pag. 134</ref>
*Non si può insieme essere ed apparire: bisogna scegliere. (da ''Le cheminde la croix-des-âmes'')
*Non vi è nulla di irreparabile oltre la [[bugia|menzogna]]. (da ''Nous autres Français'')
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===Citazioni===
*Il ventre d'un miserabile ha più bisogno d'illusione che di pane. (cap. II, pp. 70-71)
*A che serve parlare del [[passato]]? M'importa solo l'avvenire, e non mi sento ancora capace di guardarlo in faccia. (cap. II)
*[[Dio]] ci scampi anche dai [[santo|santi]]! (cap. II, p. 74)
*A che serve parlare del [[passato]]? M'importa solo l'avvenire, e non mi sento ancora capace di guardarlo in faccia. (cap. II, p. 97)
*Dubitare di sé non è [[umiltà]], credo persino che spesso sia la forma più esaltata, quasi delirante, dell'orgoglio, una sorta di ferocia gelosa che fa rivoltare un disgraziato contro se stesso, per divorarsi. Il segreto dell'inferno dev'essere in ciò. (cap. II)
*Non esistono verità medie.<ref>Citato in ''Focus'',! n(cap. 55II, pagp. 134</ref>99)
*È il timore incessante della [[coraggio e paura|paura]], la paura della paura che modella il viso dell'uomo [[coraggio e paura|coraggioso]]. (cap. II)
*Il desiderio della preghiera è già una [[preghiera]]. (cap. II, p. 106)
*Il peccato contro la [[speranza]] - il più mortale di tutti - è forse il meglio accolto, il più accarezzato. (cap. II, p. 112)
*Il ventre dL'uninferno, miserabile[...] haè piùdi bisognonon d'illusioneamare che di panepiù. (cap. II, p. 158)
*Non fosse per la vigilante pietà di Dio, mi sembra che al primo prender coscienza di se stesso l'uomo ricadrebbe in polvere. (cap. II, p. 188)
*L'inferno, [...] è di non amare più. (cap. II)
*Lo sguardo della [[Maria|Vergine]] è il solo sguardo veramente infantile, il solo vero sguardo di bambino che si sia mai levato sulla nostra vergogna e sulla nostra disgrazia. (cap. II, p. 200)
*È il timore incessante della [[coraggio e paura|paura]], la paura della paura che modella il viso dell'uomo [[coraggio e paura|coraggioso]]. (cap. II, p. 225)
*Non fosse per la vigilante pietà di Dio, mi sembra che al primo prender coscienza di se stesso l'uomo ricadrebbe in polvere. (cap. II)
*Dubitare di sé non è [[umiltà]], credo persino che spesso sia la forma più esaltata, quasi delirante, dell'orgoglio, una sorta di ferocia gelosa che fa rivoltare un disgraziato contro se stesso, per divorarsi. Il segreto dell'inferno dev'essere in ciò. (cap. II, p. 231)
*Il gusto del [[suicidio]] è un dono. (cap. III, p. 248)
*Odiarsi è più facile di quanto si creda. La grazia consiste nel dimenticarsi. (cap. III, p. 272)
 
==[[Incipit]] di ''Un delitto''==