Jean de La Bruyère: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Jean de La Bruyère==
*Quando gli abusi e i pregiudizi sono introdotti e invecchiati in uno [[stato]], il tentare di levargli non è che un frugare in una cloaca e innalzare un puzzo che incomoda maggiormente.<ref>Citato in [[Carlo Gozzi]], ''Memorie inutili'', a cura di Giuseppe Prezzolini, Laterza, Bari, 1910, [[s:Pagina:Gozzi - Memorie Inutili, vol 1, 1910 - BEIC 1837632.djvu/133|p. 127]].</ref>
*... questa grande sventura di non poter essere soli!<ref>Citato in [[Edgar Allan Poe|Edgar Allan Poe]], ''[[s:it:L'Uomo della folla|L'Uomo della folla]]'', in ''Storie incredibili'', traduzione di Baccio Emanuele Maineri, Tipografia Pirola, Milano, 1869.</ref>
:''Ce grand malheur, de ne pouvoir, être seul''.
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*[[Amore]] e [[amicizia]] si escludono a vicenda. (1981)
*[[Bigotteria|Bigotto]] è colui che, sotto un Re ateo, sarebbe ateo. (1981)
:''Un dévot''<ref>Come indicato in nota da de La Bruyère stesso (2012), da intendersi come ''faux dévot'' (falso devoto), [https://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=d%C3%A9vot traducibile come] bigotto, bacchettone, baciapile.</ref> ''est celui qui sous un roi athée serait athée''. (''De la mode'', XIII, 21).
*Ci sono occasioni nella vita in cui la verità e la semplicità sono il più abile maneggio. (1981)
*Coloro che, senza conoscerci abbastanza, pensano male di noi, non ci fanno torto; non attaccano noi, ma il fantasma creato dalla loro immaginazione. (1981)
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*L'amore incomincia dall'amore, e dalla più forte amicizia non si riuscirebbe a passare che a un debole amore. (1981)
*L'attitudine alla [[conversazione]] non consiste nel mostrarne molta quanto nel suscitarla negli altri. (1981)
*L'impossibilità in cui mi trovo di provare che Dio non esiste, mi fa scopriresvela la [[Problema dell'esistenza di Dio|sua esistenza]]. (2012)
*L'inizio e il declino dell'amore li si avverte dall'impaccio che si scopre in noi nel trovarsi soli insieme. (1981)
*L'uomo è più fedele all'altrui [[segreto]] che al proprio: la donna invece custodisce meglio il proprio segreto che quello degli altri. (1981)
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*Mi ronzano continuamente nelle orecchie queste parole: ''l'uomo è un animale ragionevole''. Chi vi ha concesso questa definizione? I lupi, le scimmie e i leoni, o ve la siete accordata voi stessi? È già una cosa bizzarra che attribuiate agli [[animale|animali]], vostri confratelli, quanto c'è di peggio, riservando a voi quanto c'è di meglio: lasciate un po' che si definiscano da sé medesimi, e vedrete come andranno fuori dai gangheri, e come sarete trattati. (''Dei giudizi'', XII, 119; 2012)
*Nella pura amicizia c'è un piacere che non possono provare quanti sono nati mediocri. (1981)
*Nella [[repubblica]] esistono mali che sono sopportati perché prevengono o impediscono mali peggiori. Vi sono altri mali che sono tali soltanto per la loro costituzione e che, essendo in origine abusi o cattive abitudini, in seguito e nella pratica risultano meno perniciosi di una legge più giusta o di un consuetudine più ragionevole. Si constata una specie di mali che può essere corretta tramite cambiamenti o innovazioni, male anch'essa ed estremamente dannosa. Altri ve ne sono, nascosti e sommersi come immondezze in una cloaca, voglio dire seppelliti sotto la vergogna, sotto il segreto e nel buio: non è possibile esplorarli e rimestarli senza che esalino il veleno e l'infamia; talvolta i più savi non sanno se sia meglio conoscere questi mali o ignorarli. (2012)
*Nulla costa meno alla passione del porsi al di sopra della ragione. (1981)
*Per far fortuna, soprattutto una grande fortuna, occorre una specie particolare di ingegno. (1981)
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*Tutto è stato detto, e si giunge troppo tardi, dopo più di settemila anni che gli uomini esistono e pensano. (1981)
*Un uomo di ingegno mediocre crede di scrivere divinamente; uno di solido ingegno ritiene di scrivere passabilmente. (1981)
*Una donna dimentica perfino i favori concessi addi un uomo quandoche non lo ama più.<ref>Citato inpersino ''Dizionarioi dellefavori citazionich'',ella agli curaha di Italo Sordi, BUR, 1992prodigato. ISBN 88-17-14603-X</ref>(2012)
*Vi sono persone che parlano un istante prima di aver pensato. (1981)
*Vorrei vedere un uomo sobrio, misurato, casto, equanime dichiarare che non c'è un Dio: se non altro parlerebbe in modo disinteressato; ma un simile individuo non si trova.<ref> (''Degli spiriti forti'', XVI, 11; 2012.</ref>)
 
==Citazioni su Jean de La Bruyère==
*{{NDR|Le donne}} Esse solo possono fare intendere in una parola tutto un sentimento, e rendre delicatatamente un pensiero delicato. Esse mettono (sono parole del signor de La Bruyère) una concatenazione mirabile, perché il loro discorso si lega in modo affatto naturale, e non si lega che per il senso. ([[Giuseppe Bianchetti]])
* Sotto [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]] si scoprì che un contadino è un uomo, o meglio questa scoperta, fatta da tempo nei chiostri dalle giovani religiose, solo allora si diffuse e all'inizio parve una fantasticheria di queste buone suore, come racconta La Bruyère. ''Per delle ragazze chiuse in convento'', dice, ''un contadino è un uomo''. Con ciò egli testimonia quanto quest'opinione gli sembri strana. Ora essa è comune e, su questo punto, molti la pensano proprio come le religiose, senza averne le stesse ragioni. Si ritiene abbastanza in generale che i contadini siano degli uomini. Di qui a trattarli come tali, ce ne passa. ([[Paul-Louis Courier]])
 
==Note==