Paul Klee: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+1.
Nessun oggetto della modifica
Riga 5:
*Il padre di ogni telearma o proiettile, e dunque anche della freccia, fu il [[pensiero]]: come posso aumentare la portata dei miei mezzi per giungere al di là di questo fiume, di questo lago, di questa montagna.<br>A esso e tutti i suoi figli è comune la linearità del movimento e il rapporto tra la lunghezza del percorso e il corpo del proiettile. Il padre è dunque è tutto spirito, pura idea, puro pensiero: può muoversi secondo una retta matematica, indipendente da qualunque ostacolo, anche dell'attrito, in quanto incorporeo, senza nessun problema di lunghezza, finito oppure infinito. Questa capacità dell'uomo di spaziare a piacimento, con lo spirito, nel terreno e nel sovraterreno, in antitesi con la sua impotenza fisica, costituisce la più profonda tragedia umana: la tragedia della [[spiritualità]]. La conseguenza di questo coesistere d'impotenza corporea e mobilità psichica è la dicotomia dell'essere umano. L'uomo è per metà prigioniero, per metà alato; ognuna delle due parti, in cui è lacerato il suo essere, accorgendosi dell'altra, prende coscienza della propria tragica incompiutezza.<ref>Da ''Teoria della forma e della figurazione'', traduzione di Francesco Saba Sardi e Mario Spagnol, Feltrinelli, Milano, 1959. Citato in Myriam Cristallo, ''Il novecento. {{small|Storia scienza arte della società industriale avanzata}}'', vol II, Documenti, Paravia, Torino, 1979, p. 291.</ref>
*In questo mondo io sono del tutto incomprensibile. Perché vivo in uguale misura con i morti e con quelli che non sono ancora nati.<ref>Da ''Diari'', Laqueur, pp. 217-218.</ref>
*L'[[arte]] nonè ripeteuna lesimilitudine cose visibili, ma rendedella visibilecreazione.<ref>Da ''Teoria della forma e della figurazione'', a cura di Mario Spagnol e Richard Sapper, traduzione di Mario Spagnol e Francesco Saba Sardi, Feltrinelli, Milano, 1984, p. 7679. ISBN 88-07-20001-5</ref>
*L'[[arte]] non ripete le cose visibili, ma rende visibile.<ref>Da ''Teoria della forma e della figurazione'', p. 76.</ref>
*L'occhio segue le vie che nell'[[opera d'arte|opera]] gli sono state disposte.<ref>Da ''Pädagogisches skizzenbuch''.</ref>
*Missione dell'[[artista]] è di penetrare, nei limiti del possibile, il terreno segreto nel quale si determina lo sviluppo delle leggi originarie. Quale artista non vorrebbe afferrare l'organo centrale di tutto il movimento spazio-temporale (si tratti del cuore o del cervello della creazione), dal quale tutte le funzioni derivano la loro vita? Nel grembo della natura, nel terreno originale della creazione, dove è nascosta la chiave di tutte le cose? [...] Il nostro cuore che batte ci guida verso l'interiorità profonda, verso il terreno originario.<ref>Citato in [[Aniela Jaffé]], ''Simbolismo nelle arti figurative'', p. 252; in ''L'uomo e i suoi sogni'' di [[Carl Gustav Jung]], edizioni Tea ISBN 978-88-502-0552-3</ref>
Line 33 ⟶ 34:
==Bibliografia==
*Paul Klee, ''Diari 1898-1918'', traduzione di Alfredo Foelkel, Il Saggiatore, Milano, 2004. ISBN 88-515-2129-8
*Paul Klee, ''Teoria della forma e della figurazione'', a cura di Mario Spagnol e Richard Sapper, traduzione di Mario Spagnol e Francesco Saba Sardi, Feltrinelli, Milano, 1984. ISBN 88-07-20001-5
*Walter Laqueur, ''La Repubblica di Weimar'', traduzione di Lydia Magliano, Rizzoli, Milano, 1977.