Gilberto Corbellini: differenze tra le versioni

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*Si è visto che nel caso di Covid-19 non si manifesta la disgiunzione tra ruolo dell'ideologia e sofisticazione cognitiva, come avviene per il riscaldamento globale. Il riscaldamento globale è una delle poche questioni scientifiche dove quello che uno pensa è prevedibile più sulla base della sua ideologia politica (negli Stati Uniti) che del suo livello di sofisticazione cognitiva. Si tratta anche dell’unico tema in cui la sofisticazione cognitiva è effettivamente e costantemente associata a una maggiore polarizzazione politica, cioè più le persone capiscono di scienza più radicalmente si schierano colorando la loro posizione in termini politico-ideologici. Le percezioni sbagliate su Covid-19 sono più strettamente collegate al grado di capacità cognitive, cioè alla mancanza di sofisticazione scientifica, come nel caso della falsa convinzione che i vaccini causino l'autismo o che gli alimenti geneticamente modificati siano dannosi per la salute (ma forse questo non vale in Europa).
*La disinformazione è una minaccia per la salute in generale, e nel caso della pandemia lo è ancora di più. Le persone disinformate possono non praticare il distanziamento fisico e assumere sostanza tossiche perché consigliate male. Tuttavia, correggere efficacemente la disinformazione dopo che le persone vi hanno creduto non è così intuitivo. Studi che risalgono anche a una ventina di anni fa dimostrano che la disinformazione continua a influenzare le persone, anche dopo che è stata ritrattata da parte di chi l’ha messa in circolazione. Qualche risultato utile si ottiene se le persone vengono avvisate che devono controllare quello che viene loro raccontato, confrontandolo con i fatti.
 
{{Int|Da [https://www.sanitainformazione.it/salute/vaccini-dal-vaiolo-al-covid-tra-diffidenza-e-scetticismo-le-grandi-conquiste-dellimmunizzazione/ ''Vaccini, dal vaiolo al Covid: tra diffidenza e scetticismo, le grandi conquiste dell’immunizzazione'']|Intervista di Chiara Stella Scarano, ''Sanitainformazione.it'', 8 febbraio 2021}}
*Della pratica della variolizzazione risalgono notizie intorno all’anno Mille in Cina. Qui, o chissà dove anche prima, ci si era resi conto che l’infezione denominata Alatrim, derivante dalla ''Variola minor'', aveva una letalità molto minore rispetto al vaiolo umano, circa l’1% contro il 30%. Da questa osservazione, usando un’intuizione basata probabilmente sul pensiero magico, nasceva la convinzione che la forma lieve proteggesse dalla forma grave, e questo diede inizio alla variolizzazione come pratica, inducendo la malattia Alatrim nei soggetti affinché non contraessero il vaiolo umano.
*Il grande problema oggi è la burocrazia, innanzitutto e la spersonalizzazione del rapporto medico-paziente. Nelle campagne vaccinali del Dopoguerra, come quella contro la poliomielite o contro il colera a Napoli negli anni Settanta, si era nel pieno del welfare state, cullati da un’idea grandiosa di stato assistenziale soprattutto sul piano sanitario. Oggi poi c’è una percezione del rischio completamente distorta: noi tendiamo psicologicamente a sottostimare rischi probabili e a sovrastimare rischi poco probabili
*Sul Covid quello che è mancato, e che sta mancando, è una comunicazione efficace, non giudicante, che non minacci, che non abbia toni paternalistici, ma che riesca a spiegare e a far leva sul fattore fiducia e competenza. [...] Non capisco perché non abbiano pensato a [[Piero Angela]].
 
{{Int|Da [https://www.huffingtonpost.it/entry/gilberto-corbellini-obbligo-vaccino_it_60eeb332e4b0d5140ebb0ce6 ''Gilberto Corbellini: "Piano con l'obbligo vaccinale, la libertà è un tema delicato"'']|Intervista di Linda Varlese, ''Huffingtonpost.it'', 15 luglio 2021}}