Gino Monaldi: differenze tra le versioni

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*Fra le opere del Verdi, quella sulla quale la critica e il pubblico hanno maggiormente discusso è il ''[[Don Carlo|Don {{sic|Carlos}}]]''. Rappresentato nelle più cospicue città d'Italia e dell'estero fu, a vicenda, posto sugli altari, come a Bologna, Milano, Parma; accolto freddamente a Roma, Napoli, Parigi e Londra. In mezzo a questa disparità di verdetti dove è che si rispecchia meglio la verità? (cap. XIX, p. 187)
 
*Ascoltando la prima volta la musica del ''Don Carlos'' si osserva subito una costruzione del periodo, una modellatura della frase, una sfumatura di contomi per nulla simiglianti alle opere precedenti dello stesso autore. Qualche cosa di relativo si riscontra nel ''Ballo in maschera'', sebbene la somiglianza rimanga tuttavia lontana, atteso specialmente la tanto maggiore ampiezza e imponenza della linea. Un altro elemento artistico concorre altresì ad allontanare la possibile analogia fra le due opere: questo elemento lo si rinviene nella veste squisitamente elegante di cui è intessuta la musica del ''Don Carlos''. Così vestita la partitura assume un carattere d'arte aristocratica del tutto nuovo. (cap. XIX, pp. 187-188)
 
*Il ''Don Carlos'', per il carattere aristocratico dello stile, e per quel non so che d'indeterminato che apparisce talvolta a motivo della disparata modellatura del contenuto melodico e della sua veste sinfonica, è una delle opere le più difficili a dirigersi. Ed ecco una ragione precipua delle sue differenti fasi sul teatro. A Parigi<ref>La prima rappresentazione dell'opera ebbe luogo a Parigi l'11 marzo 1867 alla ''Salle Le Peletier'' del ''Théâtre de l'Académie Impériale de Musique''.</ref> l'esecuzione riuscì accurata, ma fredda. (cap. XX, p. 194)