Gino Monaldi: differenze tra le versioni

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→‎Verdi: Don Carlo (Don Carlos)
→‎Verdi: altra sul Don Carlos
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*Fra le opere del Verdi, quella sulla quale la critica e il pubblico hanno maggiormente discusso è il ''[[Don Carlo|Don {{sic|Carlos}}]]''. Rappresentato nelle più cospicue città d'Italia e dell'estero fu, a vicenda, posto sugli altari, come a Bologna, Milano, Parma; accolto freddamente a Roma, Napoli, Parigi e Londra. In mezzo a questa disparità di verdetti dove è che si rispecchia meglio la verità? (cap. XIX, p. 187)
 
*Il ''Don Carlos'', per il carattere aristocratico dello stile, e per quel non so che d'indeterminato che apparisce talvolta a motivo della disparata modellatura del contenuto melodico e della sua veste sinfonica, è una delle opere le più difficili a dirigersi. Ed ecco una ragione precipua delle sue differenti fasi sul teatro. A Parigi l'esecuzione riuscì accurata, ma fredda. (cap. XX, p. 194)
 
*Sino dalla prima rappresentazione di Milano {{NDR|dell'''Otello''}}, tutti avevano detto che non sarebbe stato possibile vedere e udire in seguito uno Jago non interpretato da [[Victor Maurel|Maurel]], né un protagonista che non fosse il Tamagno. Sebbene l'affermazione apparisse troppo esclusiva, nondimeno {{sic|fuvvi}} in essa gran parte di vero. Basta infatti avere udito, per esempio, il solo ''Credo'', detto da altri per persuadersene. In questo pezzo magistrale la collaborazione del Maurel è di una efficacia mirabile. (cap. XXVII, pp. 260-261)