Enrico Panzacchi: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Enrico Panzacchi a trentadue anni.jpg|thumb|Enrico Panzacchi a trentadue anni]]
'''Enrico Panzacchi''' (1840 – 1904), poeta, critico d'arte e critico musicale italiano.
 
==Citazioni di Enrico Panzacchi==
*[...]a quei suoi compagni di viaggio, che, conversando, rimproveravano gl'italiani di essersi troppo rinserrati nella musica, {{NDR|[[Heinrich Heine]]}} rispondeva con pietoso sdegno: – questo essere accaduto agli italiani, perché la musica è l'unico dominio dove non arrivano il birro e l'inquisitore; ma che anche da quel rifugio l'Italia parlava la sua voce eloquente; e un giorno il mondo l’avrebbe ascoltata!<ref>Da ''[https://archive.org/details/panzacchinelmondodellamusica/mode/1up Nel mondo della musica. {{small|Impressioni e ricordi}}]'', G. C. Sansoni editore, Firenze, 1895, p. 111.</ref>
*Chi pretende un [[Giuseppe Verdi|Verdi]] sempre scolasticamente corretto e delicatamente accurato, bisogna che si contenti di fare a meno di Verdi.<ref>Da ''[https://archive.org/details/panzacchinelmondodellamusica/mode/1up Nel mondo della musica. {{small|Impressioni e ricordi}}]'', G. C. Sansoni editore, Firenze, 1895, p. 236.</ref>
*Di Verdi [...] si cominciò a dire che il ''bel canto italiano'' riceveva da lui l'ultimo colpo e che rovinava le voci ai cantanti; del suo stile si misero in vista le asprezze, la volgarità, la violenza. Al coro degli acclamatori insomma si oppose validamente quello dei detrattori; e a questi pareva di conceder molto quando, messo il Verdi a lunghissima distanza dal Rossini, dal Bellini e dal {{sic|Donizzetti}}, gli abbandonavano un posto dietro il Mercadante, il Pacini e i fratelli Ricci.<ref>Da ''Nel mondo della musica. {{small|Impressioni e ricordi}}'', G. C. Sansoni editore, Firenze, 1895, pp. 238-239.</ref>
 
==''In alto mare''==
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*{{NDR|Roswitha di Gandersheim}} Tutto il suo teatro [...] potrebbe qualificarsi un poema cantato alla castità della donna, uscente sempre vittoriosa da pericoli, contrasti e cadute; ove talora il comico va fino alle più volgari buffonerie e la nota drammatica si leva alla pietà più toccante e alla più schietta e fulgida misticità. (p. 131)
 
==''Nel mondo della musica''==
*[...]a quei suoi compagni di viaggio, che, conversando, rimproveravano gl'italiani di essersi troppo rinserrati nella musica, {{NDR|[[Heinrich Heine]]}} rispondeva con pietoso sdegno: – questo essere accaduto agli italiani, perché la musica è l'unico dominio dove non arrivano il birro e l'inquisitore; ma che anche da quel rifugio l'Italia parlava la sua voce eloquente; e un giorno il mondo l’avrebbe ascoltata!<ref>Da ''[https://archive.org/details/panzacchinelmondodellamusica/mode/1up Nel mondo della musica. {{small|Impressioni e ricordi}}]'', G. C. Sansoni editore, Firenze, 1895, p. 111.</ref>
*Chi pretende un [[Giuseppe Verdi|Verdi]] sempre scolasticamente corretto e delicatamente accurato, bisogna che si contenti di fare a meno di Verdi.<ref>Da ''[https://archive.org/details/panzacchinelmondodellamusica/mode/1up Nel mondo della musica. {{small|Impressioni e ricordi}}]'', G. C. Sansoni editore, Firenze, 1895, p. 236.</ref>
*Di Verdi [...] si cominciò a dire che il ''bel canto italiano'' riceveva da lui l'ultimo colpo e che rovinava le voci ai cantanti; del suo stile si misero in vista le asprezze, la volgarità, la violenza. Al coro degli acclamatori insomma si oppose validamente quello dei detrattori; e a questi pareva di conceder molto quando, messo il Verdi a lunghissima distanza dal Rossini, dal Bellini e dal {{sic|Donizzetti}}, gli abbandonavano un posto dietro il Mercadante, il Pacini e i fratelli Ricci.<ref>Da ''Nel mondo della musica. {{small|Impressioni e ricordi}}'', G. C. Sansoni editore, Firenze, 1895, pp. 238-239.</ref>
 
==Citazioni su Enrico Panzacchi==