Guerra in Bosnia ed Erzegovina: differenze tra le versioni

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*''Giovedì 14 novembre 1991''<br>[...] Guerra in Croazia, guerra a Dubrovnik, riservisti in Erzegovina. Papà e mamma non fanno che guardare le notizie alla TV. Sono preoccupati. Spesso mamma piange vedendo quelle terribili immagini. Con i loro amici parlano quasi sempre di politica. Cos'è la politica? Non ne ho la più pallida idea. E a dire il vero non mi interessa neanche tanto. Ho appena finito di guardare ''Midnight Caller'' in TV.
*''Giovedì 19 novembre 1992''<br>''Cara Mimmy'',<br>sul fronte politico, niente di nuovo. Sono state adottate alcune risoluzioni, i «ragazzi» stanno negoziando, e nel frattempo noi ci spegniamo a poco a poco, moriamo di fame, moriamo di freddo, ci separiamo dai nostri amici, dobbiamo abbandonare coloro che ci sono più cari.<br>Mi sforzo in continuazione di capire cosa sia questa stupida politica, perché ho davvero l'impressione che sia stata la politica a provocare questa guerra che è diventata parte del nostro quotidiano. La guerra ha fermato il tempo e l'ha sostituito con l'orrore, al posto dei giorni si succedono eventi terribili. Mi pare che questi politici parlino di serbi, croati e musulmani. Si tratta però pur sempre di esseri umani, uguali tra di loro. Per me sono tutti indistintamente esseri umani, non vedo differenze. Hanno tutti delle braccia, delle gambe e una testa, camminano e parlano, ma adesso c'è «qualcosa» che vuol renderli diversi.<br>Fra i miei compagni di scuola, fra i nostri amici, nella nostra famiglia, ci sono serbi, croati e musulmani. È un gruppo molto eterogeneo, e io non ho mai saputo chi fosse serbo, croato o musulmano. Adesso, però, la politica si è immischiata in queste cose. Ha messo una «s» sui serbi, una «m» sui musulmani e una «c» sui croati, li vuole separare. E per scrivere queste lettere ha utilizzato la peggiore delle matite, quella più sinistra, la matita della guerra, che semina solo dolore e morte. Perché la politica ci rende infelici, ci vuole separare, quando noi sappiamo distinguere da soli i buoni dai cattivi? Noi stiamo con i buoni, non con i cattivi. E fra i buoni ci sono i serbi, i croati e i musulmani, così come ce ne sono tra i cattivi. È vero, di queste cose ne capisco poco o niente, sono piccola, mentre la politica è una cosa da «grandi». Ho comunque l'impressione che noi «piccoli» avremmo agito meglio, di certo non avremmo scelto la guerra.<br>I «ragazzi» si divertono a giocare alla guerra, ed è per questo che noi bambini non possiamo divertirci; è per questo motivo che viviamo nell'angoscia, soffriamo, non possiamo godere del sole e dei fiori, e non viviamo in modo spensierato la nostra infanzia. È PER QUESTO MOTIVO CHE NOI PIANGIAMO.
*''Martedì 4 maggio 1993''<br>''Cara Mimmy'',<br>ho pensato ancora una volta alla politica. Non importa quanto io reputi stupida, odiosa e irragionevole questa divisione della popolazione in serbi, croati e musulmani, è la politica che fa accadere tutto ciò. Siamo tutti col fiato sospeso, speriamo che accada qualcosa, ma non succede niente. Persino il piano di pace Vance-Owen sembra destinato a fallire. Hanno tracciato delle cartine geografiche, separato i popoli, e nessuno ci chiede nulla. I «ragazzi» si divertono davvero a giocare con noi. La gente comune non vuole questa divisione, perché non farà la felicità di nessuno, né dei serbi, né dei croati, né dei musulmani. Chiedere consiglio a gente come noi? Non se ne parla. La politica interpella solo i politici.
*''Sabato 21 agosto 1993''<br>''Cara Mimmy'',<br>[...] La situazione politica è sempre più INGARBUGLIATA E INCASINATA. Forse è per questo che sono tutti così nervosi. I «ragazzi» stanno cercando un'altra volta di trovare un accordo. Disegnano cartine geografiche, le colorano con le matite, ma io ho l'impressione che stiamo cancellando tanti esseri umani, l'infanzia, e tutto ciò che è bello e normale. Sembrano proprio dei ragazzini.