Georg Wilhelm Friedrich Hegel: differenze tra le versioni

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* L’opera d’arte è dunque qualcosa di fatto dall’uomo affinché la coscienza divenga oggetto a se stessa. E questa è la grande necessità della razionalità dell’uomo. (p. 16)
*Si chiama [[gusto]], dunque, il sentire il [[bello]], un recepire che rimane sentimento e attraverso l’educazione si mette in grado di trovare immediatamente il pelo dove e come che sia. (p. 18)
*Nell'arte […] l'uomo non agisce sulla base del desiderio, e dunque non si rapporta a qualcosa di naturalmente concreto. Se qualcuno dicesse che i prodotti naturali sono superiori all'arte, perché sono organicamente viventi, bisognerebbe affermare invece che le opere d'arte, in quanto servono allo spirito e lo soddisfano, non appartengono affatto a questo terreno. Le opere d'arte non devono affatto essere prodotti naturali. È il desiderio a considerare superiori i prodotti naturali, perché non si può servire di quelli dell'arte. L'interesse artistico è privo di desiderio e perciò non si rapporta a quel che è sensibilmente concreto. D'altro canto le opere d'arte sono anche per l'intelligenza, per la considerazione spirituale, non per quella meramente sensibile. (p. 21)
 
==[[Incipit]] di ''Lezioni sulla filosofia della religione''==