Carl Gustav Jung: differenze tra le versioni

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*Le opere di [[Daisetsu Teitarō Suzuki|Daisetz Teitaro Suzuki]] sullo Zen sono da annoverare tra i più alti contributi del secolo allo studio del Buddhismo attuale, così come lo stesso Zen rappresenta il frutto migliore germogliato dall'albero le cui radici sono raccolte nel [[Canone Pali]]. Non possiamo essere abbastanza grati all'autore sia perché egli ha reso lo Zen più accessibile alla cultura occidentale sia per il modo con cui egli ha raggiunto lo scopo.<ref>Dall'introduzione a D.T. Suzuki, ''Introduzione al Buddhismo Zen'', Roma, Ubaldini, 1970, p. 15.</ref>
*Non è affatto vero che io provenga esclusivamente da [[Sigmund Freud|Freud]]. La mia impostazione scientifica e la teoria dei complessi precedono il mio incontro con Freud. I maestri che mi hanno influenzato in maggior misura sono [[Eugene Bleuer|Bleuer]], [[Pierre Janet]] e [[Théodore Flournoy]].<ref>Da ''Archivio Jung, Zurigo''; citato in ''Libro rosso. Liber Novus'', p. 197-a.</ref>
*{{NDR|A Marie Louise von Franz che esistava a vivere con la sua compagna [http://Barbara%20Hannah Barbara Hannah]}} Non importa ciò che la gente dirà, se ciò le farà bene.
*Non si può invertire il giro della ruota e tornare a credere per forza ciò «di cui si sa che non è». Ma si può provare a render conto del significato dei simboli.<ref>Citato in [[Piergiorgio Odifreddi]], ''Il Vangelo secondo la Scienza. Le religioni alla prova del nove'', Einaudi, 2008.</ref>
*Nulla è più facile del continuare a percorrere vie infantili o di farvi ritorno.<ref>Da ''Introduzione a Toni Wolff, "Studi sulla psicologia di C. G. Jung"'', in ''Civiltà in transizione. Dopo la catastrofe''.</ref>