Gino Monaldi: differenze tra le versioni

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*Nei camerini degli artisti uomini è cosa difficilissima mettersi a sedere. Sedie, sgabelli, divani, se ve ne sono, tutto è ingombro. Biancherie, abiti, pantaloni, mutande, maglie, barbe, parrucche, mantelli, elmi, corazze, gambali, stivaloni, scarpe, giustacuori, ogni cosa alla rinfusa, non solo sulle sedie e sul divano, ma sulle valigie, sulle ceste e sopra ogni altro piano di appoggio. Sembra uno sgabuzzino di rigattiere in un momento di vendita. Volendo sedersi, e molti lo tentano, specialmente gl'intimi, conviene non preoccuparsi del danno che si può fare e di quello che si può ricevere, e questo è il più frequente. (cap. XI, p. 98)
 
*Ho avuto occasione di seguire per qualche anno il [[Angelo Mariani|Mariani]] nelle sue peregrinazioni artistiche, e ho potuto persuadermi del fascino onnipossente da lui esercitato sull'orchestra e dell'effetto prodigioso che ne derivava sulla esecuzione.<br>La grande forza d'intelletto e di cuore che costituiva la sua bella personalità artistica si manifestava subito alla prima prova. Appena posto piede sullo sgabello di direttore, il Mariani {{sic|e}} sapeva già esattamente i pregi e i difetti della sua orchestra. (cap. XVI, p. 136)
 
==''Verdi''==