Assoluto: differenze tra le versioni

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*Assoluto (''agg.'') – 1. Sul piano filosofico è qualcosa che esiste senza riferimento ad alcunché e per scopi deplorevolmente egoistici. Assoluta certezza significa in genere un discreto grado di probabilità. ([[Ambrose Bierce]])
*Ciò che l'uomo ha di più nobile è il ''grido dell'assoluto''. ([[Plinio Corrêa de Oliveira]])
*Contro la concezione orientale dell'Assoluto come Vuoto-Sostanza-Fondamento, nascosto sotto i fragili e sfuggenti fenomeni della realtà quotidiana, dovremmo contrapporre la concezione che è la nostra realtà quotidiana quella fissa, inerte, stupidamente presente e che è l'Assoluto quello fragile, perituro e sempre sfuggente. Per dirla diversamente, che cos'è l'Assoluto? Qualcosa che troviamo nelle fugaci esperienze, come il sorriso di una bella donna o persino il sorriso di una persona che fino a poco tempo fa ci era sembrata bruta e repellente. È in questi miracolosi, ma estremamente fragili momenti che viene alla luce, attraverso la nostra realtà, un'altra dimensione. L'Assoluto come tale può facilmente disgregarsi, può troppo facilmente sfuggirci tra le mani, dobbiamo maneggiarlo con cautela, come una fragile farfalla. ([[Slavoj Žižek]])
*Dell'assoluto, bisogna dire che è essenzialmente risultato, che solo alla fine è ciò che è in verità; e appunto in questo consiste la sua natura: essere qualcosa di effettivo, soggetto, o divenire-se-stesso. ([[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]])
*Durante le [[estasi]] ci si denuda per vedere l'assoluto. ([[Alda Merini]])