Jean Genet: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Jean Genet==
*L'opera di [[Alberto Giacometti|Giacometti]] mi rende questo universo ancor più insopportabile, poiché sembra che questo artista abbia saputo rimuovere ciò che impediva al suo sguardo di scoprire quanto resterà dell'uomo quando sarà cancellato ogni falso sembiante. Ma forse anche Giacometti ha conosciuto la condizione inumana che ci è imposta, affinché la nostalgia crescesse a tal punto da dargli la forza di riuscire nella sua ricerca.<ref>Da ''L'atelier di Alberto Giacometti'', traduzione di Massimo Raffaeli, il melangolo, Genova, 1992, p. 8. ISBN 88-7018-165-0</ref>
*Quel che ci serve è l'odio. Da esso nasceranno le nostre idee.<ref>Da ''Les nègres''.; Citatocitato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref>
 
==''Diario di undel ladro''==
===[[Incipit]]===
L'abito dei forzati è a righe bianche e rosa. Se l'universo, di cui mi compiaccio, io per comandamento del cuore lo elessi, la facoltà ho almeno di scoprirvi gli svariati sensi che voglio: "ebbene, uno stretto rapporto esiste tra i fiori e gli ergastolani". La fragilità, la delicatezza dei primi sono della medesima natura della brutale insensibilità dei secondi. Ch'io abbia da raffigurare un forzato – o un criminale, – sempre lo coprirò di tanti e tanti fiori ch'esso, scomparendovi sotto, ne diventerà un altro gigantesco, nuovo.