Fernando Pessoa: differenze tra le versioni

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*All'improvviso ho sentito per quell'uomo qualcosa di simile alla tenerezza. Ho sentito in lui la tenerezza che si prova per la comune normalità umana, per la banale quotidianità del capofamiglia che va al lavoro, per il suo umile e allegro focolare, per i piaceri allegri e tristi di cui necessariamente è fatta la sua vita, per l'innocenza di vivere senza analizzare, per la naturalità animalesca di quelle spalle vestite. (1992, p. 64)
*Vivere è essere un altro. Neppure sentire è possibile se si sente oggi come si è sentito ieri: sentire oggi come si è sentito ieri non è sentire, è ricordare oggi quello che si è sentito ieri, è essere oggi il cadavere vivo di ciò che ieri è stata la vita perduta. (1992, p. 72)
*La vita è un [[viaggio]] sperimentale fatto involontariamente. Ḕ un viaggio dello spirito attraverso la materia, e poiché è lo spirito che viaggia, è in esso che noi viviamo. Ci sono perciò anime contemplative che hanno vissuto più intensamente, più largamente, più tumultuosamente di altre che hanno visutovissuto la vita esterna. Conta il risultato. Ciò che abbiamo sentito è ciò che abbiamo vissuto. Si ritorna stanchi da un sogno come da un lavoro reale. Non si è mai vissuto tanto come quando si è pensato molto. (1992, p. 97)
*La [[vita]] è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo. (1992, p. 98)
*È in noi che i paesaggi hanno [[paesaggio]]. Perciò se li immagino li creo; se li creo esistono; se esistono li vedo. (1992, p. 98)