Arte cristiana: differenze tra le versioni

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Springer
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*Nei primi tre secoli le Catacombe sono per noi l'unico monumento nell'antichissima arte cristiana in Occidente. ([[Anton Springer]])
 
*Nessuna manifestazione culturale può dare alla Chiesa un tale slancio di giovinezza quanto la creatività artistica. Forse gli economisti riserveranno un posto per questa cura di giovinezza nel loro bilancio perché il mondo non muoia di fame di bellezza.<br>Se sparisce l'arte cristiana e religiosa, l'evangelizzazione viene privata d'immagini, di testimonianze, d'interpellazione drammatica e di esultanza. Meglio di chiunque altro l'artista può assicurare la dimensione escatologica del messaggio cristiano. Perché se l'artista cristiano opera nel senso della realtà della vita umana profonda, egli apre la strada alla trascendenza. Spesso l'artista vive la povertà, e la sua arte è un grido, perché per gridare bisogna avere un cuore di povero e sentire la bellezza trascendente del popolo, della miseria. Una tale arte diventa povera perfino nei suoi mezzi di espressione e interpella l'economista in dialogo con le domande degli uomini. Ispirata dall'unione della vita e del sogno, malgrado la sua povertà l'arte può trascendere i limiti umani. Così facendo, non sfugge fuori del mondo: la trascendenza fa parte della vocazione umana e il suo rispetto è la vera liberazione. ([[Godfried Danneels]])
 
*Non esiste un'arte cristiana vera e propria finché l'Impero romano non si è tramutato in un Impero cristiano. È curioso rilevare che, mentre tutti i periodi in cui noi suddividiamo la storia dell'arte sono originati da caratteri stilistici, o per lo meno dalla lettura formale, la così detta arte paleocristiana è l'unica che dipende solo dal soggetto. In realtà le produzioni plastiche e pittoriche dei primi cristiani non hanno formalmente nulla di diverso da quelle dei pagani; anzi, in alcuni casi, siamo addirittura incerti se il soggetto, il tema, sia cristiano o pagano, perché, formalmente, non esiste nessuna differenza. ([[Federico Zeri]])