Ribellione dei Boxer: differenze tra le versioni

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Guglielmo II di Germania
Luigi Barzini senior
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*Cotesto avvilimento, a cui la Cina fu costretta dalla minacciosa avidità delle potenze, sollevò un vivo malcontento, una sorda irritazione contro gli stranieri, profanatori del suolo e della dignità del Celeste impero. Una potente società segreta, detta dei ''boxer'', non tardò, col favor dei mandarini, a sollevarsi contro i profanatori. Sotto la guida del principe Tuan, tartaro, ignorante e crudele, incominciò a perseguitare a morte i missionari cristiani, a devastare le sedi delle missioni, a trucidare gli indigeni convertiti alla croce, e a spargere dovunque il terrore. ([[Italo Raulich]])
 
*I «boxer» non davano allora nessun pensiero. Essi erano dei fanatici che s'imponevano di usare soltanto delle armi bianche, e le usavano nel modo migliore per farsi ammazzare. Immaginate degli uomini vestiti di giallo e di rosso – i colori sacri e invulnerabili – che si avanzano lentamente agitando le armi, che ad ogni venti passi si fermano, s'inginocchiano, battono la fronte in terra pregando con fervore, per tornare poi a marciare dimenandosi freneticamente come ossessi, o come malati dal ballo di San Vito. Di fronte a questi uomini immaginate dieci o venti persone armate di fucili a ripetizione, e ditemi se è possibile il caso che uno dei «boxers», uno solo, possa arrivare a darci una sciabolata. ([[Luigi Barzini (1874-1947)]])
 
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